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“Nuovi modelli di assistenzadall'innovazione tecnologica”

In Italia oltre 3.2 milioni di persone con diabete, ma stime attendibili, parlano di circa 5 milioni, con un costo per il Ssn stimato di circa 9 miliardi l'anno e una spesa pro-capite più che doppia rispetto ad un pari età non malato

Maria Rita Montebelli
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Prevenire precocemente la progressione della malattia diabete e le sue principali complicanze, progettare modelli di assistenza moderni e vicini alle persone con diabete, che utilizzino appropriatamente le innovazioni tecnologiche, rappresenta una sfida importante ed attuale per i Servizi Sanitari Regionali. Questi saranno alcuni dei temi, motivo di confronto tra decisori regionali e tecnici di riferimento del mondo salute, durante la Serie di 6 incontri regionali ‘HIGHWAY DIABETES: IL PAZIENTE AL CENTRO?', Progetto realizzato da MOTORE SANITA', con il contributo non condizionato di Lilly, che ha fatto tappa in Lombardia. In tema di gestione della cronicità, il diabete, rappresenta sicuramente un caso paradigmatico in cui, si rende necessario ammodernare il sistema assistenziale, migliorando l'efficienza dei percorsi di collegamento tra ospedale e territorio. Un aspetto importante da rivedere e monitorare è rappresentato dal rispetto dell'aderenza alle cure indicate. Infatti, secondo dati EFPIA solamente le complicanze dovute alla scarsa aderenza alla terapia rappresentano un costo pari al 14 per cento del totale della spesa sanitaria dei Governi Europei, circa 125 miliardi di euro all'anno. Secondo il rapporto dell'osservatorio dei medicinali, In Italia, la percentuale di aderenza per i farmaci antidiabetici è del 63 per cento (OSMed 2015) e questo comporta: il raddoppio nel numero di ricoveri ospedalieri e dei costi del trattamento per il SSN, un aumento ogni anno di circa 6 giorni di assenza dal lavoro ed infine un aumento del 30 per cento della mortalità per tutte le cause (dati SID). Tra i fattori che impattano sull'aderenza terapeutica, un ruolo importante potrebbero avere le differenze regionali nella efficienza dei servizi di presa in carico delle persone con diabete e nell'accesso all'innovazione. In questi ultimi 10 anni infatti, le numerose innovazioni su farmaci ed apparecchiature, hanno fornito strumenti in grado di cambiare l'evoluzione della malattia, restituendo alle persone con diabete una qualità di vita decisamente superiore. Ma tutto ciò potrà arrivare a tutte le persone con diabete solamente se l'innovazione avrà un accesso uniforme ed una collocazione appropriata e sostenibile. “Giovedì sarà la giornata mondiale del diabete. In Lombardia ci sono circa 800 mila persone con diabete e il fenomeno è in crescita. Questa patologia cronica rappresenta una delle sfide maggiori per il sistema sociosanitario sia per la sua complessità clinica che per l'organizzazione delle cure. L'evoluzione del nostro modello di welfare prevede la presa in carico del paziente cronico nella sua totalità prevedendo un valido supporto assistenziale e protezioni sociali adeguate. Oggi, il mondo della scienza mette a disposizione soluzioni sempre più innovative per migliorare il rapporto con la malattia, ma è bene ricordare che la prima fonte di prevenzione è la persona stessa, attraverso uno stile di vita sano ed equilibrato, per poter ridurre l'incidenza della patologia, in particolare del diabete di tipo 2, il più diffuso”, ha spiegato Giulio Gallera, assessore Welfare della Regione Lombardia. “Farmaci e dispositivi innovativi, contenimento dei costi e migliore gestione dell'aderenza: queste le tre armi a difesa della persona con diabete. I farmaci innovativi mirano a migliorare la qualità di vita dei pazienti e a prevenire le complicanze del diabete. I nuovi dispositivi, come sensori e microinfusori sempre più guidati dall'intelligenza artificiale (A.I,), mirano a ridurre le responsabilità del paziente nella gestione della terapia. Sul fronte costi, va considerato che una persona affetta da diabete costa circa 3 mila euro l'anno al sistema sanitario, la maggior parte di questi costi sono legati a ricoveri ospedalieri (circa il 50 per cento) o a visite specialistiche (20 per cento). I farmaci innovativi antidiabetici pur aumentando lievemente costi sul breve periodo visto che non rappresentano comunque più del 7- 8 per cento, li riducono sul lungo periodo. Il loro uso farà diminuire le spese legate ai ricoveri per eventi cardiovascolari, per scompenso cardiaco e per ipoglicemie. Ricordo che in Italia spendiamo 100 milioni di euro l'anno per eventi clinici legati all'ipoglicemia. Infine, per la persona con diabete l'aderenza terapeutica è imprescindibile. Tra le possibili opzioni per migliorare l'aderenza segnalo l'utilizzo di una migliore comunicazione, l'introduzione di migliori dispositivi tecnologici e l'uso di farmaci a somministrazione mono-settimanale invece che giornaliera. Tutto questo porterà senza dubbio enormi benefici per le persone affette da diabete”, ha detto Paolo Fiorina, professore di Endocrinologia dell'Università di Milano e responsabile della Unità di Malattie Endocrine e Diabetologia dell'ASST Fatebenefratelli Sacco. (MARCO BIONDI)

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