I primi risultati della campagna nazionale di prevenzione delle malattie retiniche e del nervo ottico
Il 40 per cento dei soggetti esaminati ha evidenziato patologie in atto o sospette e degna di approfondimenti ulteriori. I primi dati confermano la prevenzione come uno strumento fondamentale di contrasto delle patologie
Presentati a Roma, alla Camera dei Deputati, i primi risultati della Campagna Vista in salute, il programma itinerante di prevenzione delle malattie ottico-retiniche, che il Ministero della Salute ha affidato alla gestione dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione delle Cecità – IAPB Italia Onlus, sulla base di un finanziamento triennale approvato dal Parlamento nella Legge di Bilancio 2019. La Campagna, nell'arco di tre anni, interesserà tutte le regioni italiane e, già nella prima fase pilota, che nei mesi di settembre, ottobre e novembre ha interessato 9 città in Lombardia, Abruzzo e Campania, ha fatto registrare dati importanti che confermano l'assoluta utilità e importanza dell'iniziativa.Basti pensare che, su una popolazione di età compresa tra i 40 e i 90 anni, età media 63 anni, nel 40 per cento dei soggetti che si sono sottoposti agli esami diagnostici - mirati principalmente alla ricerca del glaucoma, della retinopatia diabetica e delle maculopatie - sono stati rilevati segni di malattia in atto o di sospetta malattia o, ancora, di premonizione di malattia. “Una percentuale elevata che, anche se rappresentativa di un campione casuale e non strutturato, ci fa comprendere quanto diffuse siano le minacce che gravano sulla nostra vista e delle quali purtroppo non abbiamo troppo spesso consapevolezza – ha dichiarato l'avvocato Giuseppe Castronovo, presidente di IAPB Italia Onlus - la vista è un bene prezioso, un enorme patrimonio che ereditiamo e dobbiamo preservare e questa campagna va nella direzione giusta: quella di elevare la cultura della prevenzione e di stimolare l'assunzione di misure adeguate di contrasto”. L'utilizzo di strumentazione diagnostica hi-tech, con apparecchiature estremamente sofisticate, montate a bordo di una struttura mobile dotata di tre ambulatori, ha consentito di effettuare un grande numero di refertazioni delle immagini della tomografia ottica computerizzata (OCT) e delle fotografie del fondo oculare. Il professor Filippo Cruciani, referente scientifico di IAPB Italia, afferma che “il sospetto di glaucoma è stato rilevato nel 12,8 per cento dei soggetti esaminati, la degenerazione maculare senile nel 6 circa, la sindrome dell'interfaccia vitreo-retinica nel 12,1, la corioretinosi miopica nel 3,24, i drusen (piccole formazioni proteico-lipidiche che si formano sotto la retina) nel 11,35, l'atrofia nel 4,14 per cento, solo per citare le patologie più frequentemente emerse”. Commentando questi primi risultati, l'onorevole Guido De Martini, oculista e membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha sottolineato: “Il glaucoma, chiamato per l'assenza di sintomi ‘ladro silenzioso della vista', colpisce in Italia 1 milione di persone, di cui ben la metà non sa di essere ammalata. La prevenzione è quindi elemento fondamentale e questa campagna traccia la strada per migliorare, tramite una diagnosi precoce, l'evoluzione di questa patologia, così come anche nel caso della degenerazione maculare senile e della retinopatia diabetica”. L'iniziativa di cui si è fatta carico l'Agenzia Internazionale per la Prevenzione delle Cecità – IAPB Italia Onlus, oltre a mirare a definire un modello diagnostico replicabile, finalizzato alla prevenzione delle malattie ottico-retiniche e al possibile abbattimento, in prospettiva, delle liste di attesa, si prefigge altri specifici obiettivi: accrescere la consapevolezza della pubblica opinione sulle principali patologie oculari causa di cecità e ipovisione nella popolazione, elevare il livello di priorità della prevenzione oftalmica nell'agenda sanitaria delle regioni, sperimentare un modello di tele-diagnostica, finalizzato alla prevenzione e al monitoraggio della retinopatia diabetica negli ambulatori e nei centri di diabetologia e, infine, utilizzare i dati raccolti per avviare la costituzione di una banca dati nazionale finalizzata a conoscere l'impatto delle patologie. “L'insieme dei dati, delle informazioni e degli spunti che saranno raccolti e sistematizzati con questa campagna triennale, ci consentiranno di disporre di una piattaforma solida sulla quale far poggiare nuove e più efficaci scelte di politica sanitaria per la tutela visiva – ha dichiarato l'onorevole Paolo Russo, anch'egli oculista e presidente dell'Intergruppo Parlamentare per la Tutela della Vista – ce lo impone il fatto che l'allungamento della vita media porta inevitabilmente ad un aumento delle patologie della vista per le quali l'argine più efficace è sicuramente la prevenzione, anche per la sostenibilità della spesa sanitaria”. (EUGENIA SERMONTI) Info: www.vistainsalute.it