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Sanremo 2019, don Salvatore Picca il prete pro-Salvini massacra il festival: "Vinci se sei musulmano e drogato"

Gino Coala
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Contro la vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo si è scagliato anche don Salvatore Picca, parroco di San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino, oltre che convinto sostenitore di Matteo Salvini. Già in passato il parroco aveva preso le parti del leader della Lega criticando la copertina di Famiglia Cristiana, che aveva associato il ministro dell'Interno a Satana. Il prete stavolta non ha mandato giù l'esito del festival che ha incoronato il rapper italo-egiziano. Leggi anche: Sanremo 2019, la vittoria di Mahmood può rovinare la Rai: truffa al televoto, risarcimento stratosferico? Don Picca attacca la kermesse sanremese senza mezze misure: "Sarò un sovranista... un fascista... un nazionalista... uno squadrista e tutti gli ista del mondo, ma la canzone di Mahmood davvero non si può sentire... è semplicemente vergognosa... ma si è realmente fascisti e razzisti dicendo che non può vincere il festival della canzone italiana una schifezza del genere e che non si può dire a tutto il mondo che la canzone italiana è ridotta a quello schifo???". Nel terzetto di cantanti arrivati in finale, il prete faceva il tifo per il Volo, che non è andato oltre la terza posizione: "Purtroppo hanno avuto una sola pecca, non erano musulmani, non erano immigrati, non erano pieni di tatuaggi, non erano drogati, erano solo troppo italiani e con una canzone troppo italiana per vincere il festival della canzone italiana".

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