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Sanremo 2020, Maria Giovanna Maglie contro Rula Jebreal: "Il suo monologo? Solo femminismo peloso"

Caterina Spinelli
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Maria Giovanna Maglie picchia duro, anzi durissimo sulla prima serata di Sanremo. "Politically correct sparato col cannone - cinguetta sul suo profilo Twitter in merito al Festival della musica -. Il femminismo peloso della Jebreal, la Leotta che fa "specchio delle mie brame" con la nonna, la canzoncina ai sordi agitando le manine, e una si ritrova ad aspettare lieta le stecche di Tiziano Ferro". Leggi anche: Sanremo 2020, Biasin: "Bene Rula, male la Leotta". Sorpresa, con chi è arrivato il picco di ascolti La giornalista pare non aver apprezzato i monologhi delle due donne: uno incentrato sulla tragedia vissuta dalla mamma morta suicida dopo aver subito violenze, l'altro sulla bellezza e l'impegno nel nascere fisicamente di bell'aspetto. Un discorso, quest'ultimo, che ha indignato molti. Tra questi anche Monica Leofreddi, giornalista e conduttrice Rai, che ha replicato così: "Con tutto il rispetto per Diletta Leotta ma che la bellezza come valore debba essere rappresentata da una che a 28 anni si è rifatta tutta, non mi sembra il massimo", scrive sul suo profilo Twitter tra gli applausi di tutti.  Politicallycorrect sparato col cannone #Sanremo2020.Il femminismo peloso della Jebreal,la Leotta che fa "specchio delle mie brame" con la nonna,la canzoncina ai sordi agitando le manine,e una si ritrova ad aspettare lieta le stecche di TizianoFerro.Scusa #Mia— Mariagiovanna Maglie (@mgmaglie) February 4, 2020

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