Sanremo 2020, Fiorello è padrone dell'Ariston e Amadeus sta un passo indietro: picco di ascolti, numeri record
Sono bastate due serate a Fiorello per inventarsi un ruolo che non esiste al Festival di Sanremo. Non è il presentatore né la spalla né il super ospite: è semplicemente Fiorello, uno showman nato che sta avendo la libertà di mettere in mostra tutto il repertorio. Può piacere o meno, ma il siciliano è il vero padrone dell'Ariston, con la benedizione dell'amico Amadeus, che guadagna tanti punti in qualità di direttore artistico per la capacità di stare “un passo indietro” e di lasciarsi trascinare. Se nella prima serata il numero alla Don Matteo aveva fatto clamore ma non era stato il momento da picco di ascolti (registrato con Irene Grandi, 14 milioni e 942 mila telespettatori per la prima Big in gara), nella seconda lo showman siciliano ha fatto da traino praticamente da solo. Prima ha esordito incollando 12 milioni di persone allo schermo con il travestimento da Maria De Filippi: un'idea geniale per abbracciare anche lo sconfinato pubblico della regina d'ascolti di Mediaset, che nel 2017 con Carlo Conti aveva fatto registrare numeri eccellenti alla conduzione di Sanremo. Poi ha fatto il boom intorno alle 21.45, quando 15 milioni e 790 mila telespettatori lo hanno seguito mentre si esibiva in La classica canzone di Sanremo. Senza dimenticare i siparietti con Novak Djokovic, il tennista numero uno al mondo nonché l'ospite più importante dal punto di vista internazionale che non era nemmeno annunciato: era lì in quanto amico di Fiorello e si è prestato addirittura a cantare Terra promessa di Eros Ramazzotti. Per approfondire leggi anche: "Sarebbe stato meglio non esserci nella serata di Rula" L'effetto-Fiorello è stato decisivo ai fini della seconda serata consecutiva dal 50% di share, soprattutto perché gli ospiti erano sì di livello ma neanche lontanamente paragonabili alla potenza mediatica di Rula Jebreal ed a quella social di Diletta Leotta. E così lo showman siciliano ha dovuto fare gli straordinari, conducendo l'amico Amadeus verso un'altra serata di gloria, che non è stata scalfita neanche dalle polemiche sull'orario (la puntata è terminata quasi alle due del mattino): nella prima parte in cui Fiorello è stato mattatore, Sanremo ha fatto registrare 12 milioni e 841mila spettatori di media, il miglior dato per una seconda serata dal 2005, quando Paolo Bonolis arrivò addirittura a 15 milioni di media. A livello di share, la puntata di mercoledì 5 gennaio è stata addirittura un trionfo storico: il 53,3% di media è il più alto dal 2002, ovvero dall'era di Pippo Baudo. Fiorello non è previsto tra gli ospiti del giovedì, che lui ha definito “il mio giorno libero”, ma intanto ha promesso che se con il travestimento da Maria De Filippi avessero fatto di nuovo il 50% di share, allora la prossima volta si sarebbe presentato da Coniglio de Il Cantante Mascherato. Così facendo passerebbe dalla regina d'ascolti di Mediaset a quella della Rai, dato che il nuovo programma condotto da Milly Carlucci ha riscosso grande successo. Staremo a vedere se manterrà la promessa ma, al di là dei gusti personali, è innegabile che Fiorello stia dando una marcia in più al Festival, tanto che in certi momenti sembra di essere più a VivaRaiplay che a Sanremo. Ma a quanto pare questo modus operandi paga tantissimo in termini di share, che alla fine è l'unica cosa che conta per valutare se un'edizione sia di successo o meno. di Gabriele Galluccio