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Facebook e Apple alle dipendenti: "Congelate gli ovuli, paghiamo noi"

Francesco Rigoni
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Facebook e Apple si offrono di coprire le spese del congelamento degli ovuli. Una sorta di bonus per i talenti femminili in età fertile che non vogliono sacrificare il lavoro per diventare mamme. Le due aziende della Silicon Valley sono disposte a sborsare migliaia di dollari per permettere alle dipendenti di "mettere in freezer" i propri piani sulla maternità. Non c'è sicurezza al 100% di concepire - Bisogna considerare che, sebbene le percentuali di successo siano in aumento, il metodo non assicura un'efficacia del 100%. Quindi congelare gli ovuli non garantisce la possibilità di avere figli più avanti con gli anni. Facebook ha già cominciato la copertura della procedura che può costare 10mila dollari o più per il canone annuale di deposito, mentre la Apple inizierà a gennaio. Le criticità - Per gli esperti, però, prima di avviare la procedura di congelamento degli ovuli è necessaria un'attenta consulenza sulle probabilità di successo. Gli ovuli, infatti, sono più delicati e difficili da congelare rispetto allo sperma perché contengono molta acqua. I primi tentativi erano maggiormente soggetti a fallimento perché si formavano dei cristalli che potevano distruggerli o danneggiarli. Adesso gli scienziati hanno creato una tecnica di congelamento rapida chiamata vitrificazione che ha superato questa difficoltà. Più si va avanti più è difficile - Inoltre, c'è il problema dell'infertilità legata all'età. La capacità di concepimento inizia a diminuire dopo i 35 anni e accelera la caduta man mano che ci si avvicina ai quaranta. Rimangono meno ovuli e non così sani come negli anni più fertili. Ciò significa che ci sono maggiori probabilità di aborto spontaneo.

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