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Lo scandalo della Silicon Valley: sesso, droga e un mare di soldi

Giulia Tommasi
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Altro che sfigati smanettoni del computer, i cervelloni della Silicon Valley che hanno fatto fortuna nel mondo digitale si divertono molto più di quanto si immagini, presi come sono in festini a base di alcol, sesso e droga. A spifferare tutti ci ha pensato la giornalista di Bloomberg tv, Emily Chang, che nel suo libro Brotopia: facciamo a pezzi il Boys' Club della Silicon Valley racconta tutti i dettagli più piccanti dei festini organizzati dai ricconi californiani tra castelli nella Napa Valley e yacht a Ibiza.  I protagonisti, però, sono sempre gli stessi: presidenti fondatori, imprenditori e amministratori delegati della Silicon Valley. Le donne invitate, invece, sono giovani, attraenti e disponibili. Gli inviti a queste feste circolano soltanto via passaparola online: Facebook, Twitter, Snapchat. Durante i festini, gli invitati sono rallegrati dall'alcol e pasticche di ecstasy, di solito modellate con il logo della società ospitante, che abbondano in queste feste.  Non tutto è sesso e droghe negli e-party, si parla anche di business. Nonostante no si obblighi nessuno a partecipare, per le donne, non presentarsi a queste feste non è un'opzione; se non partecipi, sei fuori e puoi scordarti di fondare un'azienda o di trovare qualcuno che investa su di te. Rifiutare uno di questi inviti, chiude tante porte.  Tra l'altro, queste feste non sono segrete; gli uomini potenti del settore non cercano di nascondere quello che ritengono uno stile di vita nuovo e rivoluzionario, cercano soltanto di non attirare l'attenzione della gente. Sappiamo, però, che non c'è niente di nuovo in queste feste, soltanto donne in preda agli uomini. 

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