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Mestruazioni, perché resteranno sempre un tabù

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Andrea Tempestini
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Il titolo è più che mai esplicito e provocatorio: «Questo è il mio sangue-Manifesto contro il tabù delle mestruazioni» (Einaudi editore, pag. 203, euro 14), appena uscito in libreria, autrice Elise Thiébaut, giornalista francese. E l'argomento è più che mai tosto, perchè rappresenta ancora un tabù, forse l'ultimo della nostra società. Copertina rossa, dominata da un tampax in evidenza al centro. Da giornalista che ne ha viste e scritte di ogni colore, mi sono incuriosita. Ovvio. Ma in principio ho avuto un momento di arresto, rendendomi conto che non era facile smarcarmi dai pregiudizi, neppure per me. Sono una donna, inevitabile ricordare le esperienze personali sul tema, l'emozione del menarca (il primo flusso), quando ti dicono che sei diventata donna, le anticipazioni e i discorsi della mamma, subito dopo condivisi e analizzati insieme alle amiche, tra leggende e anche superstizioni sul tema. Leggi anche: Mestruazioni, l'ultima perversione femminile I disagi sofferti (non poter fare il bagno se il flusso era troppo abbondante), e certi imbarazzi in pubblico, ricordo un lungo viaggio in aereo per lavoro, avevo dimenticato gli assorbenti, ero disperata della possibile imminente figuraccia, un incubo, per fortuna esistono le hostess che se chiedi aiuto discreto collaborano magnificamente. Sì, perché quello che nel linguaggio abituale veniva definito con svariati termini ipocriti e misteriosi, tipo il «marchese», le «tue cose», le «regole» o «l'indisposizione», o il «mal di pancia» (c'è chi soffre di più, e chi di meno, beate loro), incide notevolmente sulla vita di una donna. Proprio in quantità di tempo e fastidi, dalle svariate sindromi premestruali alla menopausa. La Thiébaut compie un viaggio “universale” nel mondo delle mestruazioni, che in effetti vanno di pari passo con la storia, retrocedendo sino alla preistoria, citando pure le superstizioni arcaiche legate al “fenomeno”, e addentrandosi anche nella medicina e nella psicologia. CITAZIONI FEMMINISTE Dedica il libro alla figlia, alla madre, alle due nonne, e pure alla nuova compagna del suo ex marito. Lo fa iniziando da se stessa, ricordando di aver avuto nel corso della vita (è nata nel '62), più o meno quattrocento cicli (tra aprile 1975 e febbraio 2015), «esclusi il periodo della gravidanza e i traccheggi della premenopausa». Ci tiene a sottolineare che questa realtà fisiologica non è uguale per tutte le donne nel mondo «ma dalla più povera alla più ricca, dalla più ignorante alla più istruita, le mestruazioni restano ancora oggi il tabù numero uno, inserito nella top ten delle cose alla cui esistenza si accenna sottovoce con aria cospiratoria». E così si lascia andare a citazioni femministe tipo Gloria Steinem negli anni '80, quando sosteneva che «se fossero gli uomini ad avere le mestruazioni diventerebbero un motivo di orgoglio e un invidiabile evento al maschile. Tanto che il Congresso creerebbe un Istituto Nazionale della Dismenorrea per combattere i dolori mensili e il governo stanzierebbe finanziamenti per distribuire assorbenti gratuiti». Noi pensiamo che al Congresso americano abbiano altro da fare, preferiamo seguire con curiosità l'autrice quando analizza la storia dell'ovocita che ogni mese si «suicida» dando luogo al flusso, e che il sangue mestruale contiene cellule staminali che «domani potrebbero salvarvi la vita». L'ovocita, per chi non lo sapesse, è la più grande cellula del corpo umano, e le sue dimensioni (detto in termini spiccioli) sono dovute al fatto che deve contenere una gran quantità di informazioni per poter essere ovulato e fecondato, producendo così un nuovo essere umano, dopo il felice incontro con uno spermatozoo. E il saggio della Thiébaut si fa interessante quando ci rivela che l'età del primo mestruo dal XVIII secolo in poi si è abbassata di tre anni, così come il momento della menopausa si è allontanato nel tempo. Grazie alle migliorate condizioni di vita (specie l'alimentazione) e all'allungamento della stessa: ne deduciamo che la maggior durata della vita fertile possa essere un vantaggio per tutte. QUEL CHE DISTURBA Gli ormoni in efficienza totale ci proteggono da un sacco di guai, cara Elise, lo sai, e quindi concludiamo che forse sarebbe meglio non infierire sui fastidi procurati dal periodico sanguinamento. Sì, perché nonostante l'autoironia e la precisione scientifica del saggio, c'è qualcosa che disturba: alla fine sembra quasi che la colpa delle mestruazioni sia dei maschi. I quali a volte avranno anche detto sarcastici di fronte a un improvviso nervosismo femminile: «Ma hai il ciclo o ti deve venire?». Senza tener conto che oggi ci sono anche quelli gentili che vanno in farmacia ad acquistare gli assorbenti per la fidanzata. di Bruna Magi

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