Mare pulito, balene e delfini
tornano nel Mediterraneo
Il Mediterraneo è piùpulito, e sta ritrovando la biodiversità. Questo il parere di Mike Ridell, presidentee fondatore della riserva nazionale marittima nel Mediterraneo occidentale, nonché coordinatore del progettoDelphis 2009. L'iniezione d'ottimismo è arrivata dopo l'operazione della scorsasettimana che ha permesso di contare i cetacei e lo stato del mare, lungo lecoste italiane e francesi fino a Malta e al Marocco. “Abbiamo trovato numerosecolonie di tartarughe marine, gruppi di delfini al largo, moltissimi banchi dipesci-luna”, ha dichiarato Ridell a Le Parisien, “tutte le specie di cetaceisono stati osservati al largo, balene, globicefali, delfini, rorquals (balenedi Minke), cachalots, indicatori della salute marina, e tutti hanno rispostopresente in gran numero, abbiamo potuto constatare che queste specie simoltiplicano e questo è il segno di una biodiversità ritrovata”. Oggi si stimaa 3.000 il numero delle balene comuni nel Mediterraneo, a 30.000 quello deidelfini, la specie più diffusa, secondo l'associazione Sos Grand Bleu chericorda che la densità del traffico marittimo continua ad essere fatale allebalene. Dati confortanti, che arrivano all'indomani di un rapporto dell'Unionemondiale della conservazione della natura secondo il quale nel complesso, quasiun quinto dei mammiferi, cetacei, pesci di acqua dolce, anfibi, uccelli, pescicartilaginei, granchi e gamberi, libellule, rettili che abitano nelMediterraneo è minacciato dal pericolo di estinzione, mentre l'1% è giàscomparso. Secondo una classificazione del pericolo, il 5% risulta fortemente arischio estinzione, il 7% a rischio e il 7% vulnerabile.