Un bel problema

Francesco Tulone, genio della matematica: "I baroni ostacolano i prof più bravi", come funziona l'università italiana

Lucia Esposito

Francesco Tulone ha 49 anni ed è un ricercatore di matematica all'Università di Palermo. Il suo nome è sconosciuto ai più, eppure ha risolto un problema che per vent' anni è rimasto aperto e su cui molti altri matematici si erano spaccati la testa senza approdare ad una soluzione. Un genio che all'estero sarebbe ricoperto di ori e onori ma che da noi resta ai margini. «Questa scoperta è frutto di tanti anni di studio, passione e determinazione. Avevo davanti una montagna ma ho capito che con gli strumenti a mia disposizione potevo scalarla e alla fine, con la collaborazione dei miei colleghi Paul Musial e Valentin Skvortsov delle Università di Chicago e di Mosca, ce l'ho fatta», spiega il prof. Il lavoro scientifico è stato accettato per la pubblicazione dal Proceedings of the American Mathematical Society, la più prestigiosa rivista matematica al mondo. Non è facile, per chi non è addetto ai lavori, spiegare in cosa consiste la sua scoperta.

Si parla di equazioni, di derivate e integrali ad un livello incomprensibile per chi mastica poco e male la matematica. Il prof ci viene in soccorso e la sintetizza così: «In soldoni uno strumento matematico che si riteneva equivalente a un altro non lo è. Ma è più generale dell'altro. Tecnicamente si parla di "antiderivata" o "integrazione astratta». Una scoperta rivoluzionaria e un grande successo per il nostro Paese che non sempre però riconosce i meriti delle menti migliori. Tulone per tre anni ha lavorato a Mosca e ha seguito in America un corso di perfezionamento con Alessio Figalli, medaglia Fields, ma ha deciso di tornare in Italia, nonostante all'estero la carriera accademica sia più rapida e meglio remunerata. «In Italia, può capitare che chi è bravo e indipendente venga ostacolato se non isolato. Nel 2015 ho proposto una scuola di alta formazione di matematica che avrebbe tenuto - gratis - proprio Figalli. Il mio Dipartimento non si è dimostrato interessato e ho quindi organizzato il corso a Catania. Non solo. Qualche mese fa i docenti di analisi matematica hanno fatto di tutto per estromettermi dall'insegnamento nel corso di laurea in matematica. Il decano del gruppo di analisi ha invitato una collega a sovrapporre la sua disponibilità all'insegnamento aggiuntivo della materia che io insegnavo da anni, alla mia disponibilità già deliberata dal consiglio di corso di laurea. Così, con voto segreto e molti astenuti, i miei colleghi mi impediranno di fare lezioni nel corso di laurea a me più consono, svilendo anni di formazione scientifica».

Tulone è convinto che un ottimo studioso non arrivi dal nulla ma da un'eccellente preparazione scolastica, a partire dalla scuola primaria. «Per questo ho deciso di impegnarmi nel sindacato e in politica affinché venga riconosciuto e premiato il merito a insegnanti, studenti e studiosi. Sono coordinatore nazionale per l'Università e vicecoordinatore per la Scuola del sindacato Confasi e, da qualche mese, delegato regionale per il dipartimento nazionale Scuola Lega, coordinato dal senatore Mario Pittoni».