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Vaccino, "tra due mutazioni il siero non sarà più efficace": studio-choc, una drammatica teoria sul siero

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Il coronavirus a un passo dall'essere resistente a tutti i vaccini. Secondo David Ho, direttore dell'Aaron Diamond Aids Research Center e del Clyde '56 ed Helen Wu, nonché docente presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons, il Covid è a una o al massimo due mutazioni dall'essere completamente resistente agli attuali anticorpi. Vaccino compreso. Una conclusione a cui Ho è giunto analizzando uno studio da lui condotto e pubblicato sulla rivista Nature. Qui, tra le altre cose, è stata scoperta una forma di Omicron completamente resistente al siero. 

 

 

Sempre nello stesso studio il team di ricercatori ha riscontrato ben quattro nuove mutazioni dello spike, che aiutano il virus a eludere gli anticorpi. "Anche il richiamo - spiega Ho - potrebbe non proteggere adeguatamente dall'infezione ma ovviamente è consigliabile farlo, poiché c'è comunque un beneficio, grazie allo sviluppo di una certa immunità". E infatti un'altra ricerca giunge in soccorso. Si tratta di quella realizzata dalla Washington University School of Medicine di St. Louis e del St. Jude Children's Research Hospital, pubblicato su Cell.

 

 

In questo caso la scoperta fa ben sperare, perché dimostra come la risposta immunitaria innescata dai vaccini a mRna attivi una sorta di cellula immunitaria "aiutante". Essa sostiene le cellule produttrici di anticorpi a crearne grandi quantità sempre più potenti e guida anche lo sviluppo di alcuni tipi di memoria immunitaria. Le cellule durano fino a sei mesi dopo la vaccinazione, aiutando il corpo a produrre anticorpi via via migliori. "Una volta che le cellule T helper diminuiscono, quelle che producono anticorpi di lunga durata e le cellule B della memoria aiutano a fornire protezione contro malattie gravi e morte", confermano i ricercatori. Per questo il vaccino è e rimane fondamentale nella battaglia contro il Covid.

 

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