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Vaccino e reazioni, "cosa accade in due casi su tre": effetti collaterali, la scoperta che cambia il quadro

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Gli effetti avversi del vaccino contro il Covid? Potrebbe essere tutto un problema di "percezione", se non addirittura suggestione, in due casi su tre. Sono le conclusioni, sorprendenti, di una vasta analisi sui 12 studi per i sieri Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, Novavax, Sanofi Pasteur e Clover condotta dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Bidmc), Harvard Medical School di Boston in collaborazione con l'Endicott College, Beverly in Massachusetts, il Weill Cornell Medical College a New York e la Philipps University Marburg in Germania. 

 

 



Lo studio, pubblicato sulla rivista Jama Network Open, sottolinea come due eventi avversi su tre entro una settimana dalla vaccinazione potrebbero essere frutto, appunto, del celebre "effetto placebo". Suggestione pura. Per l'esattezza, quando si ha a che fare con la percezione di un effetto negativo, è più corretto parlare di "effetto nocebo", ma il discorso non cambia. In base ai dati raccolti dai ricercatori confrontando le segnalazioni di 22.578 soggetti che avevano ricevuto un placebo (cioè una soluzione totalmente priva di principi attivi e dunque innocua) al posto del vaccino (senza esserne a conoscenza, come da prassi) con quelle di 22.802 soggetti a cui era stato somministrato il vero vaccino anti Covid, risulta che gli effetti avversi sistemici riscontrati come spossatezza, febbre, mal di testa o affaticamento sono stati riscontrati dal 35% delle persone che hanno ricevuto il placebo dopo la prima dose e dal 32% dopo la seconda.

 

 

 

 

"Significativamente - sottolinea il Giornale riportando i dati della ricerca - più effetti collaterali sono stati segnalati nei gruppi vaccinati, ma quelli nel gruppo placebo («risposte nocebo») hanno rappresentato il 76% degli eventi avversi sistemici, dopo la prima dose di vaccino e il 51,8% dopo la seconda dose". Secondo Ted Kaptchuk, docente di Harvard tra gli autori dello studio, "alcune persone potrebbero attribuire erroneamente al vaccino alcuni sintomi o sensazioni comuni; inoltre l'ansia e la preoccupazione del sottoporsi al vaccino potrebbero mettere i vaccinati in allerta e quindi renderli più sensibili a dei sintomi cui altrimenti non farebbero caso". 

 

 

 

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