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Omicron? Non proprio, la fiammata della variante Delta: incubo infinito, cosa sta succedendo in Italia

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La variante Omicron è ormai predominante in Italia ed è la vera artefice della quarta ondata in cui è stato ritoccato più volte il record di casi di Covid giornalieri. Però è erroneo affermare che al momento Omicron sia la sola responsabile dell’imponente aumento dei contagi. In questo senso i dati dell’Istituto superiore di sanità sono molto utili per comprendere la reale situazione epidemiologica dell’Italia.

 

 

Il 6 dicembre Omicron era rilevata appena nello 0,3% dei positivi; il 3 gennaio era salita già all’80,7%. Ciò testimonia la super contagiosità di tale variante, ma guai a trascurare la Delta, che è sì scesa al 19,2% ma allo stesso tempo in numeri assoluti è cresciuta. Il 6 dicembre c’erano infatti circa 15mila positivi alla Delta, mentre il 3 gennaio sono diventati 32mila. Quindi nella quarta ondata sta incidendo ancora in maniera significativa la vecchia variante, che non è stata del tutto soppiantata da Omicron.

 

 

Quindi al momento non è avvenuta la “sostituzione” totale di Delta con Omicron: secondo un esperto del ministero della Salute tale fenomeno però si verificherà certamente, e per un motivo ben preciso. I dati attualmente a disposizione dicono che chi ha preso Delta può essere ricontagiato da Omicron, ma chi è stato infettato da Omicron difficilmente viene ricontagiato da Delta. Intanto però i pazienti Covid da Delta sono ancora molto diffusi negli ospedali, soprattutto tra i più gravi non vaccinati.

 

 

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