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Vaccino, reazioni avverse tra i bimbi: ecco quanti sono i casi in Italia, la verità e le cifre nel report Aifa

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Ecco i numeri. Cifre snocciolate dall'Aifa e che riguardano i possibili eventi avversi dei vaccini anti-Covid sui più giovani, ossia bambini e ragazzi. I numeri sono contenuti nel Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti-Covid 19 pubblicato oggi, mercoledì 9 febbraio, dall'Agenzia italiana per il farmaco.

Dunque, tra i minori di età dai 5 ai 16 anni, al 26 dicembre 2021 risultano somministrate 4.178.361 dosi, di cui l’87,5% è rappresentato dal vaccino di Pfizer/BioNTech Comirnaty e il 12,5% da Spikevax di Moderna. Il 96% delle dosi è stato somministrato nella fascia di età 12-16 anni (oltre 4 milioni) e il 4% nella fascia 5-11 (172.890 dosi). E ancora, alla medesima data di dicembre, complessivamente sono state registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza 1.170 possibili reazioni avverse. In soldoni, si tratta di 28 segnalazioni ogni 100.000 dosi e rappresentano l'1% delle segnalazioni totali ricevute dall Rete (ovvero, comprese anche quelle relative alla popolazione non pediatrica).

Il report mette nero su bianco anche quali sono gli eventi avversi di cui stiamo parlando. Tra i più giovani, quelli segnalati con maggior frequenza sono febbre, cefale, stanchezza o vomito. Nel 69% dei casi le reazioni si risolvono completamente o erano già in miglioramento contestualmente alla segnalazione. Dunque Aifa mette in chiaro come nella fascia d'età 5-11 anni, pur trattandosi di "tassi preliminari", non emergono particolari problemi di sicurezza.

E ancora, stando ai dati riportati per la fascia 5-16, il 79% (919/1.170) delle segnalazioni corrisponde a segnalazioni post vaccino Comirnaty e il 21% (251/1.170) a segnalazioni da vaccino Spikevax (Moderna), il tutto indipendentemente dalla fascia d'età di appartenenza del paziente pediatrico e dal numero della dose di vaccino. E ancora, nel databese emergono tre segnalazioni di reazioni avverse, non gravi, insorte dopo la omministrazione di vaccini a vettore virale (2 Janssen, 1 Vaxzevria AstraZeneca) in pazienti pediatrici di 12-16 anni. In definitiva, il tasso di segnalazione di reazioni avverse risulta inferiore rispetto a quello riscontrato nella popolazione generale.

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