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La proposta: cani e gatti

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sullo stato di famiglia

Albina Perri
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Chi ha un animaletto in casa lo sa: diventano come parenti, figli, fratelli. Si parla con loro come con la mamma, e loro capiscono e rispondono pure. Gli altri, quelli che un animaletto non ce l'hanno, non capiscono ma pazienza. Per inserire gli amici a quattrozampe ancora più in famiglia, l'associazione Aidaa proporrà a mille sindaci di altrettanti comuni italiani, scelti tra quelli più sensibili a livello nazionale alle tematiche animaliste, di scrivere il nome dell'animale ed i suoi dati anagrafici sullo stato di famiglia. Garantire lo status di familiarità, secondo l'Aidaa «vuole dire anche garantire una maggiore sicurezza per gli stessi animali in quanto cosi facendo si può imprimere un ulteriore miglioramento nella lotta contro gli abbandoni estivi di cani e gatti ma anche di pesci e tartarughe marine e degli altri animali domestici. Se per i cani, infatti, con la realizzazione dell'anagrafe canina regionale e nazionale e sopratutto con l'obbligo del microchip si è dato una svolta nella lotta all'abbandono -osserva l'Aidaa- cosi non è ancora per i gatti e per gli altri animali domestici che ogni anno vengono abbandonati ed ammazzati a decine di migliaia».

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