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Salute: serpenti killer

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Ancora oggi molti paesi non hanno un siero antiveleno. È emergenza

Tatiana Necchi
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Sembra un pericolo lontano, ma ancora oggi il morso di serpenti velenosi uccide almeno 100mila persone all'anno. Mentre sono circa 5milioni le persone che incappano in un morso di serpente, con 2,5 milioni di avvelenamenti. Ma il problema è che molti paesi sono costretti a fare i conti con una carenza di sieri antiveleno studiati af hoc. A lanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che da Ginevra pubblica le nuove linee guida per la produzione, regolazione e controllo dei sieri: «Molti Paesi non hanno accesso agli anti-veleno di cui hanno bisogno. Altri usano sieri che non erano mai stati testati contro i tipi di serpenti presenti sul loro territorio. Così _ sottolinea Carissa Etienne, assistente del direttore generale dell'Oms _ spesso quando le persone vengono morsicate non ricevono il trattamento di cui hanno bisogno. Questi nuovi strumenti aiuteranno a mettere fine a tutto questo».  Secondo le stime dell'Oms i decessi causati ogni anno dai serpenti velenosi non sono l'unica conseguenza: è elevato il rischio di amputazioni e danni permanenti. I morsi di rettili che secernono tossine, infatti, possono provocare paralisi, emorragie, insufficienza epatica e gravi danni ai tessuti. Ma non è tutto: fra le vittime spesso ci sono donne e bambini, ma anche agricoltori che vivono in comunità rurali povere in cui i sistemi sanitari non sono ben attrezzati e le risorse mediche scarseggiano. Così nel XXI secolo molti paesi si trovano ancora a fronteggiare una carenza di sieri e antiveleni sicuri, efficaci e mirati. E questo per una serie di circostanze: la mancanza di informazione sul fenomeno, sulla diffusione e sul tipo di serpenti presenti nelle varie aree, e dunque sui bisogni specifici delle singole nazioni. Una situazione confusa, in cui i produttori in mancanza di certezze hanno «fermato la produzione o aumentato i prezzi dei sieri anti-veleno», dichiara l'Oms. Secondo l'agenzia di Ginevra, occorre una collaborazione internazionale per mettere fine a questa vera e propria emergenza. L'Oms invita con forza agenzie regolatorie, produttori, ricercatori, clinici e autorità sanitarie nazionali a lavorare insieme alle associazioni dei cittadini per migliorare la disponibilità di dati epidemiologici sui morsi di serpente, perfezionare i controlli sugli antiveleno e studiare politiche mirate per la distribuzione di questi prodotti salvavita. Le informazioni presenti nelle nuove linee guida, disponibili su www.who.int/bloodproducts/snakevenoms, aiuteranno sia gli operatori sanitari a determinare i bisogni del proprio territorio, sia le autorità regolatorie nel dare priorità al via libera di alcuni sieri verificandone le caratteristiche quali:  sicurezza, qualità ed efficacia. Anche i produttori di sieri potranno utilizzarle per sviluppare piani di produzione e vendita di prodotti appropriati. I medici se ne serviranno, invece, per trattare in modo adeguato i morsi di serpente. Grazie alla mappa e alle informazioni volute dall'Oms, anche i cittadini potranno sapere con precisione quali serpenti pericolosi vivono sul proprio territorio. E cosa fare in caso di morso.

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