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Ragazza difende un cavallo che soffre e il vetturino la aggredisce

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Oipa: "Gli animali sono vittime indifese di un'attività evidentemente anacronistica e insostenibile"

Eleonora Crisafulli
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Le botticelle romane fanno discutere per le condizioni in cui sono costretti a "lavorare" i cavalli. Nonostante le proteste di associazioni come l'Oipa (Organizzazione internazionale per difesa degli animali), continuano a passare per le vie della Capitale, in mezzo al grande traffico. Inutile il tentativo di alcuni cittadini di sottrarre i cavalli alla botticella. Una ragazza romana impietosita, vedendo l'animale bendato da unna retina, nel traffico congestionato di via del Corso, sotto il sole estivo, ha chiesto al vettorino di sapere quantomento il motivo di quella retina. L'uomo ha reagito aggredendo la ragazza, per poi portare la vittima all'ospedale. Per l'Oipa si tratta di un episodio non isolato che testimonia ancora una volta l'atteggiamento arrogante e prepotente dei conducenti delle carrozze, i quali non gradiscono evidentemente quando qualcuno, con il solo obiettivo di tutelare il benessere dei cavalli, fa loro notare le infrazioni commesse. Le più frequenti, come denunciato nei mesi scorsi con documenti video e fotografici realizzati dai volontari, sono l'andatura al trotto, il trasporto di un numero di passeggeri superiore a quello consentito e le corse effettuate negli orari di pausa (dalle 13 alle 17). Anche Alessandro Onorato, capogruppo Udc in Campidoglio chiede che vengano presi provvedimenti risolutivi: “Non possiamo più tollerareche sulle strade della Capitale ci sia un servizio, per altro a concessione comunale, privo di tariffe prestabilite con l'amministrazione e che non vengano certificate neanche dall'emissione di una ricevuta. Molti vetturini, inoltre, continuano a non rispettare i protocolli stabiliti dal Campidoglio: prendono strade e percorsi vietati intralciando il traffico e mettendo a rischio la vita dei cavalli. E' giunta l'ora che il Sindaco Alemanno – conclude Onorato - si batta seriamente contro gli interessi di una vera e propria piccola lobby che si autogestisce nella più completa anarchia e che con sfrontatezza, oggi come già in passato, prova a difendere i propri diritti con atti violenti”.    

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