Troppa ansia da prestazione
Sparisce il macho man
Roma - I ragazzi italiani e il sesso. Che rapporto hanno con la sessualità i giovani uomini del nostro paese? Come la vivono? Sembra non proprio benissimo. Niente macho men. Addio amanti latini sicuri di sé e delle proprie performances. I ragazzi di oggi appaiono fragili e spesso ansiosi, preoccupati da prestazioni troppo rapide e misure dei genitali. Questo l'identikit emerso dall'analisi delle quasi 15.000 chiamate ricevute in 40 giorni dagli oltre 100 andrologi Sia (Societa' italiana di andrologia) che, da sabato 17 maggio, hanno risposto al numero verde 800.36.36.77 attivato per la campagna "Torna ad amare senza pensieri". A chiamare sono stati uomini di tutta Italia, con una netta prevalenza delle regioni del Sud e delle Isole. Bruno Giammusso, andrologo e coordinatore scientifico della campagna, sottolinea come la maggior parte delle chiamate sia arrivata da ragazzi giovanissimi, ossessionati dai tempi della prestazione e le dimensioni dei genitali. Le domande più frequenti? Quelle relative all' eiaculazione precoce e alle dimensioni del pene, “che ancora oggi rimangono una delle principali fonti d'ansia", sottolinea l'andrologo. Ma da dove nasce tutta questa apprensione dei ragazzi rispetto la sesso? "Deriva, come hanno ammesso gli stessi giovani, dalla mancanza di un'adeguata formazione in fatto di educazione sessuale e dal rapportarsi a modelli sbagliati", dice Giammusso. Eppure avere una vita sessuale ricca e soddisfacente è importante, non solo per i ragazzi ma anche per i signori più attempati. Infatti, una recente ricerca pubblicata dall'American Journal of Medecine nel numero di luglio parla chiaro: più gli uomini anziani fanno sesso, meno hanno problemi di erezione. Lo ha stabilito uno studio dell'Università di Tampere, in Finlandia, condotto dal professore Juha Koskimaki. Lo studioso e la sua squadra di scienziati ha studiato il comportamento di 1.000 arzilli vecchietti finlandesi tra i 55 e i 75 anni per oltre 5 anni giungendo alla conclusione che chi fa sesso regolarmente ha rischi decisamente più bassi di sviluppare la cosiddetta “disfunzione erettile”.