Cerca
Logo
Cerca
+

Coronavirus, l'epidemiologo: cereali e fibre vegetali, il ruolo decisivo di un intestino sano

Daniela Mastromattei
  • a
  • a
  • a

Altro che "app Immuni", la tanto discussa soluzione scelta dal governo per il tracciamento dei contagiati per sconfiggere il coronavirus, a renderci davvero immuni è un' alimentazione a base di fibre vegetali come cereali integrali, movimento e meditazione. Nessuna dieta, sono ammessi anche piatti che gratificano il palato: dalla ribollita al riso integrale saltato in padella con pistacchi e semi di zucca tostati, passando per la purea di cannellini o il tortino di miglio, zucca e fagioli azuki. Non per forza bisogna rinunciare al gusto. Parola del dottor Franco Berrino, classe 1944, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell' Istituto tumori di Milano che sta per uscire con il suo nuovo libro "Il cibo della saggezza" (Mondadori) scritto a quattro mani con il maestro taoista Marco Montanari.

Possiamo difenderci dall' attacco del Coronavirus solo cambiando alimentazione?
«Pasteur ci ha insegnato che i microbi si comportano in modo diverso in base al terreno che incontrano. E il terreno è il nostro intestino. Una vita sana potenzia le difese immunitarie: chi utilizza un' alimentazione ricca di fibre come cereali integrali, verdure e legumi muore meno di cancro, infarto, diabete e malattie infettive. Non è periodo di mangiare tanta carne, l' unica che non aumenta i processi infiammatori è quella del pesce, purché non sia d' allevamento, se sapesse come li nutrono, li imbottiscono di antibiotici».

Sta dicendo che se avessimo mangiato più cereali avremmo evitato tutti i morti che abbiamo avuto in Lombardia?
«Innanzitutto Wuhan è la zona più inquinata della Cina come la Lombardia lo è dell' Europa. Lo smog danneggia i nostri polmoni, non solo fa venire il cancro ma favorisce ogni tipo di infiammazione. Poi le complicanze come obesità, diabete, malattie di cuore e altri tipi di patologie hanno fatto morire tante persone, che negli anni non si sono preoccupate di mantenersi sane. Il 90 per cento degli anziani prende una serie di medicine per abbassare la pressione o il colestereolo, basterebbe cambiare stile di vita per stare bene senza alcun farmaco. Si può approfittare di questo periodo di quarantena per rimettere a posto l' apparato digerente, in modo da renderlo sano e in grado di contrastare infarti, malattie infettive o respiratorie. C' è da considerare che l' inverno appena passato è stato particolarmte mite e gli anziani che non sono morti d' influenza, come accade ogni anno, se li è portati via il coronavirus. Poi ci sono le eccezioni».

Torniamo alle fibre...
«Sono da preferire le fibre "buone" dei cereali integrali: 50 grammi al giorno riducono significativamente la mortalità per malattie infettive e se si arriva a 90 grammi la riducono del 25 per cento. Meglio il pane integrale del pane bianco, riso integrale invece di riso bianco, oppure zuppe di orzo o farro decorticato, miglio, grano saraceno. Le fibre fanno funzionare bene l' apparato digerente, nutrono i microbi buoni, lo mantengono in buona salute e se l' intestino è sano il sistema immunitario è più forte».

Come dovrebbe partire la giornata per sentirsi in forma?
«La mia parte sempre con un po' di yoga e i consueti saluti al sole, poi una colazione con dell' orzo decorticato del Casentino, appena macinato, dentro aggiungo dei fiocchi d' avena, un' albicocca secca tagliata a pezzettini e faccio bollire tutto per sette minuti. Al mio porridge aggiungo una mela a pezzetti, perché non dobbiamo mai dimenticare di masticare bene e a lungo» 

Lo zucchero è veleno. Ma che tristezza vivere senza dolci?
«Si possono fare le torte sostituendo lo zucchero con la frutta come mele, mandorle, noci, nocciole. Già 50 anni fa era stato osservato che lo zucchero riduceva la fagocitosi, la capacità dei globuli bianchi di inglobare e distruggere batteri. È noto che il carico glicemico della dieta aumenta lo stato infiammatorio. Meglio evitare, quindi, i prodotti industriali con le farine raffinate».

Qual è il digiuno che fa bene?
«Astenersi saltuariamente da cibo e bevande per 16-18 ore (evitando la cena) o 24 (senza pranzo e cena) o addirittura per 36 ore si consente alle cellule di attivare l' autofagia, un processo con cui esse si liberano di organelli e proteine che è meglio smaltire. Il digiuno è fondamentale per liberarsi di tutti quegli "ostacoli" che ci impediscono di stare bene».

E il movimento?
«Lunghe passeggiate di buon passo. L' aria in città è migliorata. Ma fino a quando si potrà uscire solo per fare la spesa, mi diletto con aerobica e step a tempo di musica ed esercizi con l' elastico per irrobustire e tonificare i muscoli».

Poi c' è la via della meditazione, a lei tanto cara.
«Ci sono studi che hanno esaminato gli effetti della meditazione sul sistema immunitario e constatato una ridotta espressione dei geni dell' infiammazione. È stato dimostrato che dopo un paio di mesi di pratica la vaccinazione antinfluenzale è risultata più efficace. Anche la preghiera - abbandonarsi alla dimensione cosmica di Dio, dimenticando se stessi e il proprio ego - è una forma di meditazione».

Nel suo libro "Ventuno giorni per rinascere" parla di respiri consapevoli. Cosa sono?
«Ne bastano sette ogni ora. Trasformare la respirazione in un atto consapevole permette di nutrire e rigenerare il proprio corpo».

Sintetizzi in due battute l' ultimo, "Il cibo della saggezza".
«Il libro nasce da una lunga chicchierata sui sentimenti durante una passeggiata nelle foreste del Casentino vicino al monastero camaldolese La Mausolea, sede dell' associazione "La Grande Via", con Marco Montanari, monaco e maestro taoista».

Che sentimento è l' amore?
«L' amore appare solo quando la mente muore, quando si smette di pensare. È un sentimento che non può essere ingabbiato dalla razionalità o dal nostro ego, dobbiamo lasciarlo libero di esprimersi per scoprirne la bellezza e trovare la felicità».

Dai blog