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Coronavirus, il protocollo sbagliato dell'Iss sui tamponi: perché i risultati erano sballati

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Sono state scoperte le cause principali dei tanti falsi negativi al Covid, anche con polmoniti conclamate. Un problema denunciato dal Presidente del Sis 118, Mario Balzanelli e dal virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco. I due hanno scoperto che l'Istituto superiore di sanità (Iss) ha redatto un rapporto sbagliato su come eseguire i tamponi, poi corretto, ma che circola ancora nel web. E poi controlli eseguiti prima che il virus sia rilevabile. E una altra scoperta ha dell'incredibile: che i falsi negativi siano più di quanto si immagini. Lo rivela uno studio della Johns Hopkins School of Public Health, che ha scoperto che tra i tamponi eseguiti al quinto giorno dall'infezione ha scoperto ben il 38% di falsi negativi, percentuale che scende al 20% all'ottavo giorno, che è quello consigliato dagli autori dello studio per eseguire il test. Tutto il contrario di quello che raccomandano Iss e Ministero della salute, che invece puntano a un' esecuzione entro tre giorni. Lo scrive La Stampa.

A svelare il giallo è stato il Professor Gaetano Libra, otorino laringoiatra. "Si indicava una posizione verticale obliqua del tampone, anziché orizzontale rivolta in direzione del canale uditivo, come dovrebbe essere. Con il rischio che, eseguito in questo modo, il tampone non raggiunge la zona dove si raccolgono muco e secrezioni nei quali va ricercato il virus."

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