Le abitudini sparite

Mano sudata quando la stringi? Parola all'esperta, attenzione: con che tipo di persona hai a che fare

Melania Rizzoli

Da secoli fa parte del linguaggio del corpo, è una antica forma di saluto che rivela immediatamente umori e aspetti, spontanei, formali o automatici, di chi si ha di fronte, e dice molto, a volte più delle parole, nella connessione con l'interlocutore, ma è stata spazzata via, cancellata, relegata nell'oblio e addirittura proibita dalla pandemia. La stretta di mano, il primo contatto fisico e naturale di un incontro, rischia di sparire tra i modi per salutare un'altra persona, perché il Covid ha ampliato l'accettazione dei saluti a distanza, senza nemmeno sfiorarsi, con la felicità dei germofobi o di coloro che da sempre preferiscono non toccare o essere toccati. Potremmo non tornare più alla stretta di mano, la forma più diffusa e immediata di comunicazione non verbale, che riesce a trasmettere messaggi immediati, segnali di fiducia, lealtà, vicinanza o disprezzo anche ad un primo incontro informale, sia esso per sigillare un accordo, personale odi affari. Ma ancora oggi la stretta di mano è ritenuta molto importante, poiché anche la scienza ha dimostrato l'importante valenza del gesto, associandola alla necessità dell'atto per percepire la personalità dei soggetti e il loro modo di relazionarsi e vivere le diverse circostanze della vita.

 

 

LINGUAGGIO DEGLI OCCHI
Lo spettro dei modi accettabili per salutare un'altra persona o interagire con essa, attuato nei mesi di pandemia, dall'orrido gomito a gomito allo sfioro dell'altro con il braccio teso, non regalano la stessa soddisfazione o fastidio della stratta di mano, perché diventa già difficile intuire un sorriso bendato dalle mascherine e non tutti sono in grado di interpretare il linguaggio comunicativo degli occhi. E così come noi tutti, stringendo la mano all'interlocutore, in una sola manciata di secondi ci facciamo un'idea dell'altro, anche quest' altro se la farà di noi, perché quel contatto fisico e confidenziale rivela sempre la persona che si è oltre al momento che si sta vivendo. Non c'è nulla di peggio infatti, di una stretta con la mano fredda e umida, che trasferisce disagio ed è associata a un carattere debole ed insicuro, a differenza della stretta forte e decisa che indica la volontà di assumere il controllo dell'incontro e dominare la situazione nel minor tempo possibile.

 

 

La stretta di mano moscia è tipica dei soggetti che non adorano particolarmente i contatti fisici e che intendono mantenere le distanze evidenziando la propria diffidenza, ma stringere con scarsa incisività è anche sinonimo di timidezza, malinconia, se non addirittura depressione. Quando viene offerta invece non tutta la mano con il palmo ma soltanto con le dita solitamente si ha di fronte una persona ansiosa, che teme il confronto nel quale non ripone fiducia, come coloro che allungano la mano decisa ma con il braccio teso e distante dal corpo, per tenere appunto l'altro a distanza dalla propria area di comfort. Ci sono inoltre quelli che durante la stretta ti strattonano nella loro direzione, per gestire l'incontro nel proprio spazio personale con le loro regole, o coloro che danno inizio a una sequenza di movimenti verticali, un su e giù tipica delle persone gioviali, pratiche e disponibili, mentre tendere all'altro solo la punta delle dita significa non gradire il contatto richiesto, indice di personalità schiva e altezzosa, della quale è difficile fidarsi. Poi c'è il doppio contatto, quando la mano sinistra si pone a sandwich sulle destre giunte, o sulla spalla della persona che si ha davanti, una stretta che può definirsi amichevole, che vuole rafforzare l'incontro con una cordialità non formale, ma che aspira alla posizione di leader tra i due.

BIOCHIMICA
Stringersi la mano ha anche a che fare con il mondo della biochimica, perché le due persone che si testano si scambiano anche i propri odori, oltre che batteri e virus, e ogni stretta di mano corrisponde a uno scambio di molecole, di segnalazioni cellulari che permettono un dialogo diretto tra due esseri differenti dal punto di vista biologico, cromosomico e sanitario. Nel mondo del galateo stringersi la mano è un esercizio di stile e la persona più importante dal punto di vista gerarchico deve essere la prima a tendere la mano a una di rango inferiore, come abbiamo visto fare centinaia di volte alla Regina Elisabetta. È comunque un mondo difficile da decifrare, dipende dai caratteri, dalle situazioni e dalle occasioni di incontro, ma di fatto rappresenta una sorta di equilibrio psicologico che si stabilisce tra i due che accedono al gesto, per cui privarsi di questa semplice e istintiva modalità di saluto può essere solo un atto temporaneo, perché questo contatto non potrà cambiare o far sparire del tutto nella post pandemia un linguaggio del corpo indispensabile e così importante, che resiste da secoli in tutte le popolazioni del mondo.