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Amato e la causa milionaria al Fatto Quotidiano: "Mi hanno detto che sono un uomo sordido e corrotto"

Ignazio Stagno
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Scintille tra Giuliano Amato e il Fatto Quotidiano. Il "Dottor Sottile" vuole svuotare le casse di Travaglio&Co. con una maxi causa da 500 mila euro per "una inspiegabile campagna diffamatoria condotta a decorrere dal settembre 2013 con il pretesto della nomina a giudice della Corte Costituzionale". Sono queste le motivazioni della querela presentata dall'avvocato Elisa Amato, figlia dell'ex premier. Insomma Amato prepara la vendetta sul Fatto. Il Dottor Sottile non vuole essere "descritto come un personaggio sordido, pienamente addentro alla parte corrotta e prepotente del mondo politico, asservito a Craxi". E così dopo la querela scatta la furia del quotidiano Travaglino che accusa Amato di voler mettere il bavaglio alla stampa: "Nominandosi giudice di se stesso, Amato pretenderebbe di vietare al Fatto di ricordare i suoi trascorsi economici, politici e non solo; la sua pensione d'oro e il vitalizio da parlamentare". Insomma ormai è guerra aperta. Ma il Fatto ha un dubbio: "Se il giudice civile chiamato ad occuparsi della causa dovesse sollevare una questione di costituzionalità, si potrebbe davvero confidare in un giudizio sereno e super partes?". 

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