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Bari, Claudio Lotito "l'onnipresente": gli Azzurri irritati dalla sua presenza

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Luca Di Martino
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Scoppia una grana-Lotito in casa Conte: il consigliere federale Claudio Lotito secondo gli azzurri sarebbe troppo invadente. La costante presenza del numero uno della Lazio, nonché gran mediatore nella nomina del presidente Figc Carlo Tavecchio, nella "due giorni" di Bari ha irritato non poco i giocatori della Nazionale, con commenti piuttosto velenosi: "Ce lo ritroviamo dappertutto". Ma il consigliere difende la sua carica e ha replicato: "Ho il pieno diritto di stare al seguito del gruppo. E poi, non ho mai invaso gli ambienti che non mi competono". Brusii di lamentele - L'astro nascente Lotito sembra non godere di buona luce agli occhi degli azzurri. Lui, che è stato il primo a puntare su Tavecchio come presidente della Figc e il più deciso nel prendere le sue difese dopo la battutaccia dei "mangiabanane". Lui, che si è dedicato con così tanta caparbietà nel definire tutti i dettagli del contratto di Antonio Conte e con le stessa tenacia sta lavorando ora sul progetto di sfoltire il numero di squadre di seria A, B e pure i 60 club della nuova Lega Pro. Insomma, un prezzemolino. E vederlo girovagare col k-way dell'Italia per il campo, ritrovarlo in panchina a parlare in privato con Tavecchio e a un ristorante di Bari sempre con il presidente, ha generato un generale presentimento comune: Lotito sta forzando l'interpretazione del ruolo di consigliere. Ma potrebbe non essere così, dato che lo stesso Tavecchio gli ha concesso l'ufficio in via Allegri (prima occupata da Albertini) con la delega a lavorare sulle riforme, quella sui campionati.

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