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De Sica: "Mia mamma segregata, mio zio spedito a uccidere Trotsky"

Eliana Giusto
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Lui che è cresciuto a pane e cinema, ha una storia da film. Una madre bella, famosa, segregata in casa dal padre, e uno zio misterioso che è stato spedito a uccidere Trotsky. Ecco quello che non sapete della vita di Christian De Sica. Ramon Mercader, figlio di una cubana comunista, diventato agente segreto russo, assassino di Trotsky "era mio parente", rivela De Sica al Corriere. "Era zio di mia madre, non proprio il tipo che inviti al pranzo di Natale. Era un aristocratico che ad un certo punto è diventato comunista. Poi l'hanno mandato in Messico ad ammazzare Trotsky. Ci hanno fatto anche un film: con Richard Burton che faceva Trotsky e Alain Delon nella parte di mio zio". Mia madre ci rideva su: 'Non mi contraddite perché c'ho uno zio assassino'...".  Chiusa in casa - La madre è Maria Mercader, "una donna d'altri tempi, molto simpatica e spiritosa, completamente incosciente. In Francia aveva più successo di mio padre. Era molto bella, elegante. Poi mio padre l'ha chiusa in casa e lei ha vissuto tutta la vita innamorata di lui, tra il parrucchiere, le partite a carte. E' stata un po' una vittima. Il mio sogno più grande sarebbe realizzare un film sulla loro storia d'amore ma non ci sono soldi".  Apolitico - Alle ultime elezioni, confessa De Sica, "ho votato Grillo. Pentito? Ma no. che alternative c'erano? E poi io non capisco un cavolo di politica, l'attore deve essere apolitico per definizione, deve essere di tutti, noi siamo belle puttane, L'attore impegnato mi fa ridere, mica facciamo ricerca sul cancro. Ma Grillo non mi faceva ridere. Non è mai stato un comico, ma un parlatore, un conduttore, come Bisio. Per far ridere bisogna essere politicamente scorretti". La lite con Boldi? "hanno esagerato. Lui voleva passare con Medusa, ma l'ho perdonato. Un film assieme lo farei se ci fosse una bella idea. Il problema è che siamo vecchi, rischiamo di sembrare due scemi".  

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