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Di Pietro confessa: "Come politico sono stato un disastro"

Matteo Legnani
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"Mi sono sempre reinventato: operaio, poliziotto, magistrato, leader politico, ministro. Però, adesso lo ammetto: a 64 anni, il futuro è un'ipotesi…". E' un Antonio Di Pietro in versione filosofica, quello che si confessa in una lunga intervista al quotidiano Il Giorno. Sono passati vent'anni esatti dalle sue clamorose dimissioni da magistrato. Quando, dopo essere stato la star assoluta di Manipulite, il pm appese la toga al chiodo per buttarsi nella carriera politica. "Ma io - dice al quotidiano milanese - non ho nostalgia di quel periodo, della popolarità estrema. (...) Pensi che ho preso la laurea in giurisprudenza perché mi piacevano le ragazze e l'università era il luogo ideale per incontrarne tante". Ha sempre avuto nostalgia di quella che definisce la sua "Arcore", ovvero "Montenero di Bisaccia, dove son tornato a fare il contadino" anche se proprio alla sua vita in campagna è legata l'intervista a Report che ha di fatto posto fine alla sua carriera politica. "Mi sono suicidato con quell'intervista. Farmi passare per un proprietario di chissà quanti immobili! Comunque ho sbagliato io, dovevo pretendere la diretta tv... Mo' ne parliamo al processo, visto che ho fatto causa. Ma lo sa che solo di risarcimenti per le bugie che mi hanno versato addosso in vent'anni ho incassato circa due milioni di euro? anche se la soddisfazione economica non compensa le amarezze". Come quelle vissute in politica: "In politica sono stato un disastro, lo confesso. Da leader, mi sono comportato come un Casini o un D'Alema. Alla fine mi interessavano solo i voti, il quorum da far scattare. Sa come nasce Razzi deputato? Faccio un comizio a Basilea per l'Italia dei Valori, vedo uno dai capelli bianchi in prima fila e dico: lei, come si chiama, perché non si candida? Quello si alza e dice: beh, se me lo chiede… Era Razzi. Invitai la platea a votarlo, prendemmo il deputato nella circoscrizione europea, lui ebbe le preferenze dei presenti e buonanotte". Poi attacca: "A me m'ha fregato Napolitano, avesse sciolto le Camere a fine 2011, invece di inventarsi Monti, oggi Bersani sarebbe premier e magari io ministro". Vota il sondaggio: che voto daresti al Di Pietro politico?

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