Nancy Brilli contro il cardinal Ravasi, battaglia sulla chirurgia estetica: "Altro che burqua di carne..."
Un inatteso parapiglia con protagonisti altrettanto inattesi. Da un lato il cardinale Gianfranco Ravasi, dall'altro Nancy Brilli. Il pomo della discordia? La chirurgia estetica. A rendere più curioso il caso il fatto che la Brilli sia testimonial dell'assemblea plenaria del Pontificio consiglio per la Cultura, oltre che volto del video del commissionato dal Vaticano per l'iniziativa sulle culture femminili, #LifeofWomen. Il pensiero di Ravasi - Tutto nasce da un'affermazione di Ravasi, che ha sposato in pieno una estrema definizione di chirurgia estetica, paragonata a "un burqa di carne". Il cardinale, infatti, ha detto che "è impressionante la crescita della chirurgia estetica per aderire a un modello estrinseco: le diciottenni che chiedono per il compleanno un nuovo seno". Per il porporato la question è più ampia, e riguarda "la questione del transumanesimo o postumanesimo, ad esempio le neuroscienze: quando si inizia a intervenire sulla interconnessione neuronale siamo di fronte ad ambiti che hanno ridondanze delicate sul piano etico". Così commentando quanto scritto nel documento preparatorio dell'Assise pubblica del Vaticano, dove viene messa nero su bianco la definizione "burqua di carne", che per Ravasi è "una definizione molto pertinente, anche se sferzante, data da una donna". La replica della Brilli - Come detto, la replica di Nancy Brilli non si è fatta aspettare: "Le donne cercano di omologarsi per essere accettate. Non capisco perché demonizzare se uno non si sente a suo agio e poi dopo l'operazione sta meglio. Se si tratta di diventare come si desidera e non di seguire uno standard imposto dall'esterno". La Brilli, per inciso, è compagna di un chirurgo plastico. Intervenendo durante la conferenza stampa del Pontificio Consiglio ha aggiunto: "Sono molto coinvolta, stando insieme a un chirurgo plastico che si occupa prevalentemente di ricostruzione post-cancro. Definire questa chirurgia un nuovo burqua dipende dal fatto che le donne cercano molto spesso di omologarsi a un modello per essere accettate. Se uno altera la fisionomia con cui viene al mondo nella quale si sente a disagio, invece, non capisco perché debba essere demonizzato o criticato".