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Maria Elena Boschi commissaria la Madia

elisabetta pistoni
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La ministra Marianna Madia, che da 14 mesi dovrebbe occuparsi della madre delle riforme del governo Renzi, ovvero la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, ancora non ha concluso nulla. Maria Elena Boschi però ha voluto correre ai ripari: sarà proprio lei infatti a prendere in mano la Pa e a provvedere a conseguire il risultato che Renzi desidera. La scorso sabato a Cernobbio si è avuta un'anticipazione del nuovo corso e l'intervento della Boschi al convegno della Confcommercio si è focalizzato proprio sulla riforma della burocrazia. Del resto il ministero della Madia è in un vero caos. Dopo pochi mesi dalla contestatissima nomina, si è dimessa la direttrice dell'Agid, Alessandra Poggiani. Sarà proprio lei la candidata nella lista del Pd alle elezioni regionali in Veneto, ora c'è la prova che la sua scelta fu pura lottizzazione di partito a prescindere dal curriculum professionale e manageriale e dai titoli di studio. Rivelazioni- Come riporta Italia Oggi la Poggiani non può vantare certo di aver compiuto grandi studi, vista la laurea triennale in un'università londinese semisconosciuta che aveva in parte convalidato con gli esami in teatro e cinema fatti al Dams di Bologna. L'interpellanza presentata dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, dopo aver eseguito l'accesso agli atti della procedura di nomina della Poggiani, non ha ancora una risposta, a riprova delle forzature fatte dalla Madia per far arrivare al vertice dell'Agid una sua amica personale. Inoltre è opportuno ricordare di un rifiuto, a suo tempo, della tecnostruttura di firmare il contratto dirigenziale della Poggiani che venne controfirmato personalmente dalla Madia e di imminenti inchieste della magistratura contabile sulla gestione Agid. La patata bollente- Dove piazzare ora la Poggiani? Il Pd ha pensato bene di inserirla all'interno della lista di supporto alla candidatura di Alessandra Moretti alla guida della Regione Veneto. L'imbarazzo renziano era evidente e la politica digitale del governo, con la Poggiani al comando, era in pieno stallo.  

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