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Flavio Insinna: "Ho pianto per quel ruolo nella fiction tv Rai. Ho il rimpianto di non aver avuto un figlio"

Giulio Bucchi
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Ha pianto per un ruolo in una fiction Rai, ama raccontare storie in tv ma ha un solo, grande rimpianto: non aver avuto figlio. Flavio Insinna, padrone di casa di Affari tuoi e attore a tutto tondo, si racconta al Corriere della Sera e non manca di svelare alcuni particolari più intimi. Accanto ai suoi nuovi impegni (dal Boss in incognito su Rai2 dal 21 dicembre allo Speciale Lotteria del 6 gennaio, fino al film di Leonardo Pieraccioni Il professor Cenerentolo) il conduttore difende a spada tratta il suo programma più famoso, quello dei pacchi: "Al tavolo di Affari tuoi ogni sera si siede una storia: non un concorrente, ma una persona, è questo che permette al programma di autorigenerarsi. Il segreto è l'empatia, mi dicono che so attaccarmi umanamente ai concorrenti. È una dote che ho, sono stato fortunato. La mia sfida è non farmi divorare dal meccanismo lavorativo, rimanere un entusiasta". "Sono scoppiato a piangere" - Nel film tv La classe degli asini, sugli insegnanti di sostegno, interpreta un prof sessantottino: "Un amico mi aveva dato il copione: scoppio a piangere, tramortito, e dico alla mia manager di vedere se mi vogliono. Penso che la Rai abbia già trenta opzioni, fatto sta che non c'era tutta questa lista, e mi hanno chiamato". "Sono vecchio per un figlio" - Il grande rimpianto, però, è molto più intimo: "Non aver avuto figli... Certo ho 50 anni, si può fare, ma che faccio, corro al parco con il figlio e il badante?". Colpa del lavoro? "Sicuramente c'è stato il lavoro, ma è stato 50 e 50: io non l'ho riconosciuta, lei non si è fatta riconoscere. I razzi luminosi in mezzo al mare non li ha sparati".

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