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Khalid Chaouki, il deputato musulmano non paga i contributi alla sua assistente da cinque anni

Zaccardi Michele
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Il deputato Pd, e paladino della parità dei diritti tra italiani e stranieri, Khalid Chaouki, da cinque anni non versa un euro di contributi alla sua assistente parlamentare, totalizzando la cifra di 12.500 euro. Secondo Il Fatto Quotidiano Chaouki, che ha aderito allo sciopero della fame per lo ius soli, appena eletto ha assunto una collaboratrice e, nonostante le ripetute richieste di regolarizzazione, per cinque anni non ha pagato niente alla previdenza. È stato allora trascinato in tribunale dalla donna. Trascinato in senso figurato, dal momento che lui non si è mai presentato ed è stato dichiarato contumace. Dopo due anni di contratti co.co.pro, Chaouki ha assunto la donna a tempo indeterminato, beneficiando degli incentivi previdenziali previsti dal Jobs act. Quando ha capito che questi non coprivano tutti gli oneri con l'Inps, e che avrebbe dovuto sborsare i soldi di tasca propria, ha deciso di non pagare. A carico del deputato c'è anche un altro procedimento parallelo. Chaouki è stato infatti citato in giudizio per non aver pagato la 13esima alla donna, denaro che le era dovuto sulla base del nuovo contratto stipulato dopo l'entrata in vigore del Jobs act. Destinatario di un decreto ingiuntivo del giudice, il deputato ha pagato. Rimane però ancora l'arretrato dei contributi previdenziali. 

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