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Claudia Cardinale: "Fui stuprata a 16 anni, da quella violenza nacque mio figlio Patrick"

Andrea Tempestini
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Sul caso di Harvey Weinstein e sugli abusi denunciati anche da Asia Argento, Claudia Cardinale non vuole spendere un commento. Ma in questi giorni tormentati, in questo momento in cui sta emergendo parte del marcio del mondo dello spettacolo, un mondo dove spesso abusi e soprusi restano sommersi, la diva sceglie di consegnare al Corriere della Sera un racconto tragico. La Cardinale, infatti, racconta di essere stata stuprata quando era giovanissima, aveva appena 16 anni. Una violenza sessuale dalla quale nacque suo figlio. "Stavo vivendo, in quel periodo, un momento molto delicato della mia vita - racconta l'attrice -. Un uomo che non conoscevo, molto più grande di me, mi costrinse a salire in auto e mi violentò. È stato terribile, ma la cosa più bella è che da quella violenza nacque il mio meraviglioso Patrick. Io infatti, nonostante fosse una situazione molto complicata per una ragazza madre, decisi di non abortire. Quando quell'uomo seppe della mia gravidanza, si rifece vivo, pretendendo che abortissi. Neanche per un attimo pensai a disfarmi della mia creatura! Ne parlai con i miei meravigliosi genitori e con mia sorella Blanche e tutti insieme decidemmo che il mio bambino sarebbe cresciuto in famiglia, come un fratello minore". La Cardinale, rivela, fu stuprata a Tunisi, dov'era nata. "L'aspetto buffo della vicenda - prosegue nel racconto - è che io avevo già cominciato a lavorare nel cinema e praticamente fino all'ultimo nessuno si era accorto che ero incinta". Quando fu il momento di partorire, per contenere lo scandalo, Franco Cristaldi, con cui aveva appena iniziato un contratto, decise di portare l'attrice attrice a Londra: "Per questo mio figlio si chiama Patrick: ha preso il nome della chiesa dov'è stato battezzato. Fui grata al produttore per avermi aiutata in quel momento difficile, poi però...". Il punto è che con Cristaldi iniziò una relazione, piuttosto difficile, "e lui - riprende - voleva che mantenessi segreta la nascita del bambino, non voleva nemmeno che vivesse con noi". "Con lui ero praticamente un'impiegata, una subalterna che veniva pagata al mese per i quattro film l'anno che facevo: non lo chiamavo nemmeno per nome, ma per cognome. Mi sentivo in ostaggio, mio padre e mia madre erano furibondi". Con Cristaldi avrebbe anche dovuto sposarsi: "Che aveva deciso lui - puntualizza la Cardinale - e in gran segreto: lo aveva organizzato senza dirmi nulla, io lo annullai perché non ero innamorata, era lui ad esserlo di me. Insomma, Cristaldi è stato certamente un grande produttore, ma sul piano privato...meglio sorvolare", conclude.

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