Legnata

Alessandro Sallusti: "La brutta presenza di Poletti e Gramellini"

Eliana Giusto

"Bella presenza, e Poletti dovrebbe saperlo, non è, checché ne dica e scriva Massimo Gramellini sulla prima pagina del Corriere della Sera, un requisito fisico-estetico, ma etico-comportamentale". Alessandro Sallusti, nel suo editoriale sul Giornale, commenta il caso dell'annuncio apparso sul sito del ministero e massacra entrambi: "Se solo le persone belle (non si capisce secondo quale canone) avessero diritto al lavoro, Poletti che è oggettivamente brutto - sarebbe disoccupato dalla nascita e probabilmente pure io avrei faticato a trovare un impiego". Leggi anche: "Troppi danni...". Sallusti, bomba dalla Gruber sulla sua candidatura E infierisce: "La stupidità del ministro, istigata da Gramellini, rischia di minare il diritto di un imprenditore a scegliere collaboratori di bella presenza, cioè nel senso universalmente riconosciuto curati nella persona, puliti, ordinati", "in poche parole, persone educate e consapevoli di ciò che è loro richiesto per il bene dell'impresa a cui partecipano". Ergo, conclude Sallusti, non si tratta di "discriminare chi non potrebbe mai vincere un concorso di bellezza, ma imbarbarire i luoghi di lavoro".