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Mario Draghi: "fiducioso" sulla fine del Quantitative easing

Matteo Legnani
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Si mostra "fiducioso" circa l'effetto che la fine del Quantitative Easing avrà sui bilanci dei singoli Stati nazionali, italia compresa. Il meccanismo di acquisto garantito dei titoli di stato da parte della Banca centrale europea terminerà all'inizio del 2019, ma già ora è stato assai ridotto rispetto al suo pieno dispiegamento. Da più parti si sono levati allarmi nei mesi scorsi, considerata anche prima l'incertezza politica e poi il programma economico del governo italiano, circa l'effetto che la fine del QE avrebbe sui conti pubblici italiani. Ma il numero uno della Bce, Mario Draghi, a margine di una audizione davanti al Parlamento europeo, ha confidato che "La nostra missione non è tutelare i bilanci dei singoli Stati nazionali. Siamo fiduciosi che l'economia si sta rafforzando e la graduale riduzione dell'acquisto di attività sarà accompagnata da altre misure. Lo vediamo dalle reazioni alla nostra decisione del mercato, che non sono stato affatto drammatiche". Leggi anche: Udo Gumpel, la Bce taglia in quantitative easing e lui gode: "Italia, è finita la pacchia"

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