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Matteo Salvini, il manifesto-choc dei compagni da vomito: "Ti spariamo in fronte, assassino". E lui...

Caterina Spinelli
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Ancora minacce contro Matteo Salvini. Questa volta è stato il Collettivo Universitario Autonomo della rossa Bologna a scendere in piazza il 27 settembre. Che manifestazione sarebbe senza provocazione? Così il movimento ha dapprima srotolato un lungo striscione con la scritta: "Salvini, Bologna ti odia! No al razzismo!". Dunque ha sfoderato una seconda porcheria: un manifesto con il volto del ministro dell'Interno, ben inquadrato da un mirino. Sopra, per non farsi mancare nulla, l'istigazione "Assassino. Prendilo di mira". Leggi anche: "Nessuno tocchi Salvini", la Lega scende in piazza Il Cua ha lanciato il sasso e non ha nascosto la mano, anzi, sulla propria pagina Facebook ha rivendicato l'azione con tanto di comunicato. "Oggi, da via Zamboni, cuore della zona universitaria, si è alzato chiaro il grido di ostilità e disprezzo per il razzismo e le politiche suprematiste messe in campo dal neo ministro degli interni negli ultimi mesi. Dati gli eventi più e meno recenti che hanno visto da un lato un escalation di episodi di odio razzista e di aggressioni a persone col colore della pelle diverso da quello bianco e dall'altro il protagonismo del ministro in quella che egli chiama lotta all'immigrazione ma che in realtà si concretizza in politiche di odio, esclusione e suprematismo bianco, che mirano a dividere i poveri e gli ultimi sulla linea della razza privandoli della propria dignità". Leggi anche: Giornalista intervista nostalgico fascista e per questo viene perseguitato Salvini non ha atteso a rispondere, anche lui via social: "A Bologna, i soliti figli di papà dei centri sociali mi mettono un mirino addosso con la scritta assassino. Che pena. Credo che qualche mese di servizio civile o militare gli farebbe proprio bene, che ne pensate?". Ma non solo, a condannare il gesto è stato lo stesso sindaco del capoluogo dell'emilia-Romagna, Virgilio Merola: "Bologna non minaccia e non odia nessuno. Chi lo fa è contro Bologna. Io certo non condivido la politica di Salvini, ma non ho bisogno di usare parole d'odio". Meno comprensivo, il consigliere leghista Umberto Bosco: "Per quanto di penalmente rilevante si è verificato ci penseranno inquirenti e magistrati ma è giunto il momento che il Magnifico Rettore prenda dei magnifici provvedimenti nei confronti dei responsabili - riporta il giornale online BolognaToday - Da troppo tempo l'Alma Mater tollera e protegge questi facinorosi, i risultati sono appesi in via Zamboni". pic.twitter.com/w2BLLhSAX5— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 27 settembre 2018

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