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Sindacati, via libera a piattaforme per tessile e calzaturiero

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Bologna, 28 gen. (Labitalia) - L'assemblea nazionale unitaria dei delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, riunitasi oggi a Bologna, ha approvato all'unanimità due ipotesi di piattaforme per i rinnovi dei contratti nazionali 2016-2019: quella del settore tessile-abbigliamento-moda (interessati oltre 420.000 addetti in circa 50.000 imprese) e quella del settore calzaturiero (80.000 addetti impiegati in oltre 5.000 aziende), entrambi in scadenza al 31 marzo 2016. In entrambi i casi, la richiesta economica dei sindacati è di 100 euro medi (3° livello super per il tessile-abbigliamento, 3° livello per il calzaturiero) sui minimi tabellari, oltre a un incremento salariale - dagli attuali 200 a 300 euro - in tutte quelle imprese che non esercitano la contrattazione di 2° livello. Nel campo delle normative, Filctem, Femca, Uiltec puntano al miglioramento delle relazioni industriali, con orientamento all'informazione e alla partecipazione, nonché alla responsabilità sociale dell'impresa. I sindacati puntano alla piena operatività dell'Osservatorio nazionale, in particolare nel settore calzaturiero, per monitorare le politiche per lo sviluppo della produzione in Italia e le condizioni per facilitare iniziative di 'reshoring', cioè il ritorno a casa di produzioni oltre confine. Sul fronte del 'welfare' contrattuale, si richiede di incrementare il contributo aziendale per la previdenza complementare ('Previmoda') e di istituire il Fondo integrativo sanitario a favore dei lavoratori, di natura intersettoriale, mentre sul tema dei diritti individuali spicca, tra l'altro, la richiesta di Filctem, Femca, Uiltec di prevedere (nel settore tessile-abbigliamento), di elevare (in quello delle calzature) a 10 giorni l'anno - cinque dei quali retribuiti - il congedo per malattia del figlio in età compresa tra i 3 e i 13 anni. Infine, per sviluppare la contrattazione di 2° livello, i sindacati chiedono di estendere anche al settore tessile-abbigliamento, analogamente a quanto già previsto nel contratto delle calzature, la contrattazione territoriale e di filiera, e di arricchirla assegnandogli materie quali le staffette generazionali, l'occupazione giovanile, il consolidamento a tempo indeterminato dei contratti atipici, la possibilità di attivare forme di 'smart-working'. Ora, la parola definitiva passa alle assemblee dei lavoratori per arrivare poi, entro la fine del mese di febbraio, al varo definitivo delle piattaforme per essere presentate alle rispettive associazioni imprenditoriali (Smi e Assocalzaturifici, entrambi aderenti a Confindustria) e iniziare rapidamente le trattative.

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