Italia tra i primi paesi in Ue a recepire la direttiva Raee, ecco cosa cambia
Roma, 4 apr. - (Adnkronos) - L'Italia è tra i primi paesi in Europa a recepire la direttiva sui rifiuti elettrici ed elettronici. Il decreto infatti è stato già pubblicato in Gazzetta ufficiale e introduce importanti novità non solo per gli operatori del settore. Si parte con la gestione dei Raee. Il decreto, infatti, affianca il canale dei privati ai sistemi collettivi dell'industria. Si tratta, spiega all'Adnkronos il direttore generale di ReMedia, Danilo Bonato, "di un modello che consente di portare alla luce questi operatori che fino ad oggi hanno lavorato un po' ai margini del sistema e che finalmente possono contribuire in modo diretto a raccogliere e a riciclare i Raee". In questo senso "sarà importante però a livello di stato italiano verificare controllare, che l'operato di questa seconda tipologia di operatori sia in linea con gli standard di qualità e in grado di offrire una reportistica completa, aggiornata sulle quantità che vengono raccolte". Il nuovo decreto legislativo, inoltre, segna una svolta anche per il consumatore grazie all'introduzione dell'uno contro 0. Questa modalità, spiega Bonato, "vale soltanto per i piccoli apparecchi elettronici, più piccoli di 25 cm. Dal 12 aprile da quando entrerà in vigore questo decreto si potrà entrare in un negozio di elettronica, quelli grandi soprattutto, e consegnare il vecchio apparecchio elettronico gratuitamente senza l'obbligo di acquisto". L'uno contro zero ha delle modalità completamente diverse dall'uno contro uno, "che consentono di restituire l'apparecchio elettronico senza alcuna burocrazia e senza nessun onere anche per il negoziante. Rimangono invece in vigore le vecchio modalità per i grandi elettrodomestici. Per esempio si può restituire il vecchio frigorifero solo a fronte dell'acquisto di uno nuovo. Restano quindi modalità un po' più complesse sia per il cittadino che per il negoziante". E' vero anche, aggiunge Bonato, che "fino ad oggi abbiamo avuto enormi difficoltà a raccogliere i piccoli apparecchi elettronici mentre sui grandi come frigoriferi e televisori siamo andati abbastanza bene. Abbiamo quindi bisogno di un canale molto più efficace che viene incontro al consumatore per iniziare a crescere nella raccolta anche in questa tipologia di piccoli apparecchi elettronici". Il decreto, dunque, offre la possibilità di migliorare le performance di raccolta fissando obiettivi molto ambiziosi. La raccolta dei Raee, sottolinea Bonato, "risente un pochettino della crisi economica. Si comprano meno elettrodomestici e quindi se ne buttano via anche meno e in 2 anni abbiamo registrato una riduzione dei volumi complessivi". Solo nel 2013 "siamo scesi dell'8% ma teniamo conto che il calo risente anche del fatto che è terminato l'effetto di sostituzione dei televisori legato al passaggio al digitale terrestre". Senza l'effetto tv, "diciamo che la raccolta è abbastanza stabile. Certo è che il decreto ci chiede di crescere molto. Nei prossimi 5 anni dovremmo passare dagli attuali 4 Kg per abitante all'anno ad una stima di 12-13 Kg, quindi tre volte tanto. La strada da fare è molo lunga".