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L'Italia è troppo rumorosa, il 42,6% delle fonti supera i limiti

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(AdnKronos) - L'Italia è un paese rumoroso, dove l'inquinamento acustico rappresenta ormai uno dei maggiori problemi ambientali. Lo rileva l'Annuario dei dati ambientali dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, presentato oggi a Roma, secondo il quale il 42,6% delle sorgenti di rumore oggetto di controllo, nel 2012, ha presentato almeno un superamento dei limiti normativi. I controlli, rileva lo studio, sono stati più diffusi per quanto riguarda le attività di servizio e commerciali (il 57,7%) seguite dalle attività produttive (31,5%). Una delle possibili risposte a questo problema sempre più sentito è la classificazione acustica, che deve essere approvata dai comuni: ma al 31 dicembre 2012 esisteva solo nel 51% dei centri abitati italiani. Le regioni con la percentuale di comuni zonizzati più elevata rimangono Marche e Toscana (97%), Valle d'Aosta (sale al 96%), Liguria (84%), Lombardia (sale all'83%), mentre quelle che registrano percentuali inferiori al 10% sono Abruzzo (7%), Sardegna (3%) e Sicilia (1%). La percentuale di popolazione residente in comuni che hanno approvato la classificazione acustica è pari al 56,5%, con forte disomogeneità sul territorio nazionale. Il rumore rappresenta il fattore di disturbo più segnalato dalla popolazione che risiede nelle vicinanze degli aeroporti, spesso localizzati in prossimità delle aree urbane. In particolare l'aeroporto "G.B. Pastine" di Ciampino, compreso nel territorio di Roma, Ciampino e Marino, secondo aeroporto del Lazio per movimentazione aerea. Dal 2008, anche a seguito del significativo incremento del numero di voli dovuto allo sviluppo delle compagnie "low cost", l'Arpa Lazio ha installato una propria rete di stazioni di misura. Il monitoraggio acustico effettuato nel 2012 ha consentito di riscontrare livelli annuali di Lva (Livello di Valutazione del rumore Aeroportuale) superiori ai limiti in due postazioni di misura e livelli medi di LAeq (Livello equivalente) superiori ai limiti in altre due postazioni, in particolare presso due edifici scolastici sono stati riscontrati livelli superiori a 10 dB(A) del limite diurno relativo alla Classe I (50 dB(A)). All'inquinamento acustico si aggiunge poi l'inquinamento elettromagnetico: in Italia, nel 2012, erano presenti 6.094 impianti Srb (Stazioni radio base) e 11.382 impianti Rtv (Radiotelevisivi). Tra il 2011 e il 2012 si è registrato un aumento degli impianti Srb e della relativa potenza complessiva, pari rispettivamente al 10% e al 42%. I casi di superamento dei limiti di legge riguardo gli impianti Radiotelevisivi (pari a 608) sono circa 7 volte superiori a quelli relativi agli impianti Srb (Stazione Radio Base), pari a 88.

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