Veg, bio ed etica: è così la nuova tavola degli italiani
Roma, 12 set. - (Adnkronos) - Italiani a tavola sempre più 'bio', 'veg' ed etici. Cambiano gli stili alimentari nazionali che si orientano su prodotti sostenibili, sani e certificati. Secondo i dati diffusi dal Rapporto Coop 2014 su "Consumi e distribuzione", dal 2000 ad oggi il valore dell'offerta del biologico venduto nella Gdo è quadruplicato. Una vera e propria ascesa che nel 2014 vanta un giro d'affari da 720 milioni di euro, a fronte dei 375 del 2007. Un valore di oltre 5 volte superiore rispetto agli anni 2000 e la sua incidenza sul fatturato ha così superato il 2% del totale. Bene anche le vendite degli integratori alimentari, ovvero quei prodotti destinati a favorire l'assunzione di vitamine, sali minerali e proteine non presenti in una dieta scorretta: sugli scaffali della distribuzione, il fatturato del comparto si è attestato a 140 milioni di euro, con un incremento di oltre il 6% rispetto al 2013. E' boom di vegetariani e vegani: gli italiani che non mangiano carne e pesce sono il 6,5% della popolazione (dati Eurispes) mentre coloro che escludono totalmente dalla propria dieta l'uso di prodotti animali e dei loro derivati sono lo 0,6%. Nel complesso, oltre il 7% della popolazione. Circa un terzo dei vegetariani (31%) ha scelto questo regime alimentare per motivi animalisti; un quarto (24%) per ragioni legate alla salute e alla dieta; il 9% per limitare l'impatto sull'ambiente. E' un successo anche per i cereali alternativi al frumento. I dati sulle vendite nella Gdo parlano di un giro d'affari annuo di prodotti senza glutine e di quelli a base di cerelai alternativi al frumento (soia, kamut, farro ecc.) che vale poco meno di 250 milioni di euro l'anno, con un incremento dei volumi negli ultimi 12 mesi del 18%. Complice l'aumento del numero di italiani affetti da disturbi dell'alimentazione: secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, circa l'8% dei bambini e il 2% della popolazione adulta soffre di reazioni avverse ad uno o più cibi e 7 italiani su 10 non digeriscono lattosio, mentre un italiano su 100 soffre di celiachia.