Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf alla Commissione Ue: "Retromarcia sugli impegni ambientali"
Bruxelles, 23 set. - (Adnkronos) - In vista delle audizioni dei commissari della nuova Commissione Ue, Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf scrivono oggi agli europarlamentari affinché prendano seriamente in considerazione i rischi di un pericoloso ridimensionamento delle politiche ambientali e climatiche emersi dalla struttura della nuova Commissione, dalle lettere di missione e dalla scelta dei commissari. Con una preoccupante retromarcia sugli impegni europei - sottolineano le associazioni - in materia di sviluppo sostenibile, efficienza delle risorse, qualità dell'aria, protezione della biodiversità ed azione climatica. La squadra proposta dal presidente Juncker, denunciano, non pare corrispondere alle esigenze di sviluppo dell'ambizione europea in una delle poche aree di intervento dove l'utilità dell'azione comunitaria riscuote un così largo consenso tra i cittadini. Anzi, continuano le associazioni, così come è stata formalizzata rischia di rappresentare un tradimento degli interessi dei cittadini europei che tengono molto a cuore l'ambiente , come evidenzia l'Eurobarometro dello scorso 8 settembre, per cui il 95% degli europei ritiene molto importante proteggere l'ambiente e auspica che l'Unione europea faccia ancor di più per l'ambiente. Le quattro associazioni ambientaliste italiane esprimono preoccupazione: per l'accorpamento dei portafogli clima ed energia nelle mani di un unico Commissario; per la scelta di mettere questo Commissario alle dipendenze di un vicepresidente per l'Unione energetica, che rischia di subordinare l'azione climatica agli interessi del mercato; per la scelta di un Commissario per il Clima e l'Energia con interessi nell'industria dei combustibili fossili. Criticano poi il mandato a un Commissario con competenze non solo in materia di ambiente, ma anche di mare e pesca, fatto questo che fa temere che ci si voglia orientare verso una deregulation in questo campo. Impressione "confermata dalla scelta di un Commissario di uno Stato membro, Malta, fortemente criticato per il mancato recepimento della normativa sulla protezione della natura", sottolineano. Critiche anche sul passaggio dalla Direzione Generale Ambiente alla Dg Industria della responsabilità dei rapporti con l'Agenzia europea sui prodotti chimici e sull'assenza tra le materia affidate ai vicepresidenti dei temi dello sviluppo sostenibile, l'efficienza delle risorse e la green economy. "Tutto ciò comprometterebbe pericolosamente il ruolo internazionale dell'Europa come pioniere e leader nell'affrontare la doppia sfida della crisi ambientale e climatica", scrivono le associazioni che invitano gli europarlamentari "ad impegnarsi affinché queste preoccupazioni trovino una chiara risposta nel corso delle audizioni dei commissari e vicepresidenti". In caso contrario, "il Parlamento europeo deve essere pronto a chiedere al Presidente Juncker di rivedere la sua squadra insieme alla struttura e alle priorità politiche della nuova Commissione, in modo da rispondere appieno ai bisogni e alle aspettative dei cittadini europei di questa e delle future generazioni", concludono le associazioni.