E' guerra allo spreco alimentare, pesa su ambiente e portafogli
Roma, 26 set. - (AdnKronos) - La lotta ai rifiuti e la tutela ambientale passano anche attraverso la riduzione dello spreco che richiede anche cambiamenti dei comportamenti del consumatore. secondo il Rapporto 2014 Waste Watcher, promosso da Last Minute Market con Swg, lo spreco complessivo di cibo, dai campi alla filiera al bidone della spazzatura domestico, vale complessivamente 8,1 miliardi di euro all'anno, ovvero 6,5 euro settimanali a famiglia per 630 grammi circa di cibo. Ed è altissima, pari all'88%, la percentuale di intervistati che mette in relazione il problema dello spreco alimentare alla questione ‘globale', considerandolo un “problema per il pianeta”. Secondo Legambiente, in Italia si somministrano nelle mense scolastiche circa 49milioni di pasti al mese, a cui si aggiungono i pasti consumati nelle mense aziendali nella ristorazione commerciale. E tonnellate di alimenti si trasformano in rifiuti da gestire, con un ulteriore costo per la collettività. In media, in Europa, nella ristorazione collettiva e commerciale si genera il 14% dei rifiuti alimentari prodotti lungo tutto il percorso che fa il cibo, dal campo alla tavola. Per questo, in occasione della campagna "Puliamo il mondo", sono diverse le iniziative che puntano proprio a sensibilizzare i cittadini sul tema dello spreco alimentare. A partire dal sacchetto “Good-Food-Bag” per il trasporto di cibo avanzato, ma ancora intatto, da pasti fuori casa. Naturalmente riutilizzabile. Imbottito, dotato di chiusura, è prodotto in Italia e in plastica riciclabile ed è dotato di certificazione per alimenti e certificazione antisoffoco. Ma la lotta allo spreco alimentare inizia al supermercato, quando si fa la spesa e prosegue a casa, nel conservare i cibi nella maniera adeguata. Per questo, l'Unione nazionale consumatori ha stilato un decalogo anti-spreco. Ecco le regole dell'Unc: prima di andare al supermercato, preparare la lista della spesa, pianificando i pasti della settimana; scegliere gli alimenti con una vita residua più lunga (spesso sono quelli meno in vista negli scaffali del supermercato); non fare la spesa "a stomaco vuoto", il carrello si riempirà più facilmente di prodotti inutili. Occhio ai formati convenienza: il 3X2 conviene solo se si consuma effettivamente il prodotto, altrimenti aumenta solo il rischio che finisca nella spazzatura; una volta a casa, riporre con attenzione la spesa: gli alimenti più “nuovi” con una data di scadenza più lontana vanno dietro, mentre avanti vanno riposti quelli più vecchi per consumarli prima; la temperatura ideale per il frigorifero è di 4 gradi. E a proposito di frigo, meglio riporre ogni alimento nel posto giusto (frutta e verdura nei cassetti; pece e carne cruda al primo piano; carne cotta al secondo; affettati e formaggi più in alto; conserve aperte e uova ancora più su), in questo modo gli alimenti si conserveranno più a lungo; congelare gli alimenti che avanzano scrivendo sul contenitore la data; ricordare che gli alimenti scongelati e poi cotti possono essere ricongelati. Infine, il consiglio della nonna: prima di buttare, aprire, odorare, assaggiare e poi decidere.