Meno emissioni di Co2 e più rinnovabili, le buone notizie targate Ue
Roma, 9 ott. (AdnKronos) - Quando si parla di cambiamenti climatici si aprono scenari allarmanti, ma qualche dato positivo c'è: “in Europa le emissioni climalteranti totali sono in diminuzione mentre cresce il settore delle rinnovabili portando con sé occupazione: dal 2008 al 2011 nel settore delle rinnovabili si è registrato un +30% di occupazione e la prospettiva è quella di avere, al 2030, 4 milioni 400mila nuovi posti di lavoro”. Così Jason Anderson, head of Europe climate and energy policy, Wwf European Policy office. Ma è il settore dell'efficienza energetica “la gallina dalle uova d'oro – aggiunge - con 1 milione di euro di investimento nel settore si creano 90 posti di lavoro, mentre con la stessa cifra investita nel nucleare se ne creano solo 5”. Possibilità di crescita enormi, quindi, eppure ancora oggi in Europa “un terzo delle emissioni climalteranti, ma anche un terzo dell'energia, è imputabile a 30 centrali a carbone in attività. Chiuderle, significherebbe quindi già tagliare le emissioni di un terzo, ma al momento non ci sono politiche che vanno in questo senso”. Tante le sfide e le difficoltà da affrontare: "la crisi economica; lo shale gas che, ampiamente disponibile negli Usa, rallenta lo sviluppo delle rinnovabili; l'aumento della richiesta globale di energia con conseguente aumento dei prezzi; l'accelerazione dell'uscita dal nucleare di alcuni Paesi dopo Fukushima, che si è accompagnata a una corsa ai combustibili fossili; la questione della sicurezza energetica europea e la crisi ucraina”.