Dall'agricoltura familiare il 70% della produzione di cibo a livello mondiale
Roma, 15 ott. - (AdnKronos) - Secondo recenti stime delle Nazioni Unite, il numero totale delle persone denutrite è pari a 805 milioni nel periodo 2012-2014, in calo rispetto agli 842 milioni registrati nel periodo 2011-2013. C'è dunque ancora molto da fare, e la crisi internazionale dei prezzi alimentari nel 2007-2008 ha, tra l'altro, comportato una serie di fattori di stress sull'agricoltura mondiale, provocando un ulteriore aggravamento della situazione. In questo scenario, un ruolo determinante nel fornire soluzioni di lungo termine che siano sostenibili, economicamente, socialmente e per l'ambiente, può essere giocato dall'agricoltura familiare, che insieme ai piccoli agricoltori e produttori, rappresenta la forma predominante di attività nel settore, sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, e fornisce il 70% della produzione di cibo a livello mondiale. Tema al centro del seminario internazionale "Il ruolo cruciale dell'agricoltura familiare: dal seme al cibo, nutrire il mondo preservando il pianeta", organizzato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, nell'ambito della Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2014 dedicata proprio all'agricoltura familiare e in vista della seconda conferenza internazionale sulla Nutrizione (Roma 19 - 21 novembre) e di Expo2015. Nel corso del seminario è emersa la consapevolezza che, per fornire soluzioni a lungo termine, l'agricoltura deve essere sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale e che ciò implica un migliore utilizzo delle risorse naturali, sociali e umane. Strategie e meccanismi adeguati per facilitare l'accesso alla terra, all'acqua e alle altre risorse naturali da parte delle famiglie di agricoltori e dei piccoli produttori, soprattutto di quelli più vulnerabili ed emarginati, sono dunque essenziali per promuovere la sicurezza alimentare e nutrizionale e per la salvaguardia delle risorse naturali. Nello stesso tempo occorre aumentare la produttività alimentare globale attraverso sistemi di agricoltura sostenibile. Circuiti di produzione e consumo locale basati sull'agricoltura familiare hanno un ruolo importante nella lotta contro la fame, soprattutto quando inseriti in politiche di protezione sociale che rispondono alle esigenze delle popolazioni più vulnerabili. In tale ambito le disuguaglianze di genere devono essere efficacemente affrontate, adottando strategie e politiche specifiche anche nel settore agricolo, garantendo, ad esempio, alle donne diritti legali legati alla proprietà della terra. Il ruolo delle donne, sia come imprenditrici che come lavoratrici, è essenziale, e testimonia come esse possano divenire il perno del cambiamento verso modelli di produzione innovativi e di sviluppo rurale inclusivo. Oltre all'incontro di oggi, il programma del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale nell'ambito delle celebrazioni della Giornata mondiale dell'Alimentazione prevede attività di sensibilizzazione per gli alunni della scuola primaria e secondaria, in collaborazione con il Miur con approfondimenti sulle tematiche relative all'agricoltura familiare. Novità di quest'anno il coinvolgimento di alcune scuole superiori quali istituti linguistici e agrari. Ma le grandi sfide della sicurezza alimentare e nutrizionale e della sostenibilità saranno al centro dell'attenzione internazionale nel corso di importanti appuntamenti in programma nei prossimi mesi. Dal 19 al 21 novembre si terrà a Roma la seconda conferenza internazionale sulla nutrizione organizzata da Fao e Oms e “Nutrire il pianeta, energia per la vita” sarà il tema sul quale si confronteranno i Paesi, le Organizzazioni Internazionali e la società civile nell'ambito di Expo Milano 2015, proprio in coincidenza con l'attività di definizione della nuova Agenda per lo Sviluppo Post 2015. L'incontro “Il ruolo cruciale dell'agricoltura familiare: dal seme al cibo, nutrire il mondo preservando il pianeta” è promosso in collaborazione con l'assessorato Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti del Comune di Roma, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (Fao), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad), il Programma Alimentare Mondiale (Pam), Bioversity International, il Centro Internazionale di Alti studi agronomici del Mediterraneo (Ciheam-Bari), l'Organizzazione Internazionale di Diritto per lo Sviluppo (Idlo) e il “Comitato italiano per le agricolture contadine e l'Anno internazionale per l'agricoltura familiare”.