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Geologi: "Contro l'Italia che frana bisogna scendere in piazza"

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Roma, 21 ott. (AdnKronos) - “Da fine 2013 all'aprile di quest'anno sono state ben 20 le richieste di stato di emergenza avanzate dalle Regioni. Abbiamo avuto morti a maggio, morti anche ad ottobre ma alluvioni ogni mese. Fin quando non verrà fuori lo sdegno per la disattenzione politica per il territorio e non si scenderà in piazza per protestare, i nostri sindaci si occuperanno di altre cose che ritengono più importanti”. E' questo il commento di Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, intervenuto sul dissesto idrogeologico che sta colpendo duramente il Paese. “Ne usciremo solo attraverso la crescita della consapevolezza dei cittadini – ha proseguito Graziano- ed il formarsi di una coscienza sociale. Si tratta di un processo culturale, per questo dunque piuttosto lungo, il cui punto di svolta avverrà solo quando la gente percepirà come rischio per la salute pubblica, non solo la realizzazione di una discarica o l'inquinamento proveniente da una fabbrica, ma anche la probabilità che si verifichi un'alluvione o che una frana metta a repentaglio le abitazioni”. Ed ecco la denuncia: “in Italia abbiamo 500.000 frane attive – continua Graziano – la manutenzione di alvei, fiumi, e delle vie di sfogo è carente, il sistema fognario è da rivedere. L'importante è iniziare almeno a dare priorità agli interventi urgenti. Non possiamo temere tragedie ad ogni pioggia, bisogna intervenire e farlo ora e soprattutto ci dovrà essere una svolta culturale definitiva. Come Consiglio nazionale dei geologi stiamo mettendo insieme tutti gli attori principali: dalle istituzioni al mondo accademico, scientifico, professionale affinché insieme si possano trovare le giuste soluzioni” . E l'intero Consiglio nazionale dei geologi sarà in Emilia – Romagna, duramente colpita nei giorni scorsi, in occasione del Saie di Bologna in programma dal 22 al 25 ottobre. All' evento, che si svolgerà giovedì 23 ottobre, alle ore 14, parteciperanno Paolo Buzzetti, presidente nazionale dei costruttori edili ed Erasmo D'Angelis capo dell'unità di missione Italiasicura istituita dal governo.

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