Tonno in scatola cibo 'antispreco', solo l'1% finisce nel cestino
Roma, 13 ott. (AdnKronos) - Le mille virtù del tonno in scatola: presente nel 93% delle case, un italiano su tre lo acquista anche perché antispreco. Bene la raccolta differenziata della scatoletta: la fanno otto italiani su dieci sapendo che si tratta di un contenitore di metallo e riciclabile al 100%. E il 34% riutilizza o ricicla anche l'olio d'oliva. E solo l'1% del tonno finisce nel cestino. A scattare la fotografia di questo alimento, dal consumo al riciclo, è un'indagine commissionata alla Doxa dall'Ancit - Associazione Nazionale Conservieri Ittici e da Anfima -Associazione Nazionale Fabbricanti Imballaggi Metallici e Affini. Tonno re della dispensa. Oggi nelle case degli italiani ci sono in media quattro scatolette di tonno e comunque almeno una è sempre presente nella nostra dispensa (93%). Se oggi la metà degli italiani (45%) acquista il tonno in scatola in primo luogo perché è gustoso - mentre fino a 10 anni fa era considerato un alimento di emergenza - al secondo posto troviamo il fatto che è un cibo antispreco e riciclabile: un plus riconosciuto dal 33% degli italiani (1 su 3), sempre più attenti alle istanze di sostenibilità. Subito dopo troviamo a pari merito la convenienza (31%) - si tratta di un alimento che contiene proteine nobili a basso costo - e la sicurezza alimentare. Appena più indietro il valore nutrizionale (27%). "Ci fa piacere rilevare che il tonno in scatola sia percepito, oltre che sano, gustoso e conveniente, anche come prodotto antispreco", sottolinea Vito Santarsiero, presidente Ancit. "I consumatori hanno capito che la scatoletta è una garanzia di sicurezza e convenienza. È resistente, ermetica e garantisce l'isolamento del prodotto dalla luce e da agenti esterni conservando il sapore, le qualità e le proprietà nutritive dei cibi anche oltre i cinque anni, senza la necessità di utilizzare conservanti. Ed è amica dell'ambiente: acciaio e alluminio sono facili da differenziare e si riciclano totalmente per un numero illimitato di volte" rimarca da parte sua Monica Mantovani, presidente Anfima. Diversi i modi per gustarlo. In Italia siamo abituati a togliere l'olio d'oliva presente nel tonno in scatola: fa sempre cosi il 57% dei nostri connazionali. Tuttavia esiste un 17% di italiani che lascia per metà l'olio presente e un 18% che non lo sgocciola e lo versa direttamente nel piatto come condimento. Di buttarlo non se ne parla proprio. Il 65% degli italiani utilizza il tonno anche dopo la sua apertura, conservandolo correttamente in frigo e consumandolo nell'arco di qualche giorno. Che fine fa poi la scatoletta? Ben 8 italiani su 10 (84%), 45 milioni di persone, fanno la raccolta differenziata della scatoletta. Di questi, il 61% la lavano e fanno la raccolta differenziata, sapendo che è di metallo e che si ricicla al 100%. Mentre il 23% la butta nel contenitore della raccolta differenziata senza lavarla prima. Solo 1 italiano su 10 (11%) la butta nella spazzatura senza fare la raccolta differenziata. Italiani virtuosi anche nel 'ricilo' dell'olio d'oliva contenuto nella scatoletta: 2 italiani su 10, 11 milioni di consumatori, lo riutilizzano in un apposito contenitore (23%). Mentre un buon 11% lo riutilizza per cucinare e condire. Solo il 5% lo estrae e lo butta con la scatoletta. E ancora: tonno in scatola in cima ai cibi destinati alle collette alimentari. Tra i prodotti alimentari donati dalle famiglie italiane scopriamo che pasta (77%), zucchero (32%) e tonno in scatola (29%) sono in testa alla lista.