Sui social vincono i #notriv ma gli astenuti (dalla Rete) sono la maggioranza/Focus
Roma, 25 mar. -(AdnKronos) - Sui social vince il sì ma tantissimi sono gli 'astenuti'. La battaglia a colpi di hashtag e like per il referendum del 17 aprile - che chiede di non rinnovare, una volta scadute, le concessioni alle piattaforme di estrazione di gas e petrolio nel Mediterraneo entro le 12 miglia dalle coste italiane - vede prevalere l'attivismo no-triv. Da 'Vota Sì per dire No' a 'Io sto col mare', a tenere banco sono soprattutto i post degli attivisti che lamentano un silenzio informativo e fanno campagna affinché il comma 17 dell'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152, venga cancellato. Su Twitter i cinguettii si raccolgono sotto tre diversi hashtag: #referendum17aprile (a cui corrisponde l'omonimo sito web ) #notriv e #trivelle. Mentre su Facebook le discussioni si concentrano soprattutto su tre fanpage abbastanza grosse: Ferma le trivelle, Referendum 2016 Trivelle in Mare, Fermiamo le Trivelle - Mobilitazione in Terra Ferma e nel gruppo 'Referendum trivelle 17 aprile: vota si'. Ma il dato più evidente è quello di una scarsa partecipazione degli utenti, nonostante l'impegno di diversi testimonial, da Erri De Luca ad Alessandro Gassmann, passando per Fiorella Mannoia, tutti a favore del voto e dell'informazionegli hashtag non entrano nei trend topics e, tra terrorismo e altri argomenti catalizzatori di attenzione, la questione delle trivelle in mare non appassiona la Rete.