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Wwf, con preapertura in Italia situazione fuori controllo

L'associazione ambientalista assegna la maglia nera a Umbria e Marche

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Roma, 30 ago. - (Adnkronos) - La caccia riapre in quasi tutta Italia il primo settembre, nonostante la legge 157/92 preveda l'apertura ordinaria la terza domenica di settembre, che quest'anno cade il 15. In 16 regioni ci sara' l'anticipo, che riguardera' complessivamente 14 specie. Considerando che i cacciatori sono circa 750.000, in Italia sarebbe possibile teoricamente abbattere legalmente 15 milioni di tortore, che e' la stima di tutta la popolazione europea. Lo denuncia il Wwf, sottolineando che la preapertura impatta principalmente su una specie, la tortora, che a livello europeo e' in costante declino numerico e che in questo periodo e' ancora nella fase di nidificazione. Puglia, Calabria, Friuli, Campania hanno previsto la preapertura su un'altra specie migratrice in declino, la quaglia, con il parere sfavorevole dell'Ispra. "Purtroppo la gestione venatoria in Italia continua ad essere in balia dell'estremismo venatorio e delle armi e di amministratori compiacenti a cui non importa della sopravvivenza delle loro stesse prede oltre che delle norme comunitarie che le tutelano", commenta Dante Caserta, presidente Wwf Italia. Per l'associazione del Panda, la "maglia nera" delle regioni "riottose alle norme comunitarie e a provvedimenti della giustizia amministrativa, incuranti delle plurime condanne che hanno umiliato il nostro Paese davanti alla Corte di Giustizia Europea", spetta a due regioni, l'Umbria, che apre a ben 9 specie, e le Marche, in cui si potra' sparare a 8 specie, in entrambi i casi con il parere sfavorevole dell'Ispra. Il colombaccio verra' cacciato in pieno periodo riproduttivo in aperto contrasto con la direttiva comunitaria 147/2009/Ce. La Regione Abruzzo aprira' in anticipo pur in assenza dell'obbligatorio Piano Faunistico Venatorio, determinante in base alla legge per iniziare a valutare la possibilita' di una preapertura: questo, ricorda il Wwf, nonostante abbia perso 5 ricorsi al Tar negli ultimi 5 anni, oltre a un ricorso al Consiglio di Stato e a due ricorsi alla Corte Costituzionale. In quest'ultimo caso il Wwf sta valutando un esposto alla magistratura ordinaria per inottemperanza rispetto a provvedimenti giudiziari. Il Wwf ha inviato una nota ai ministeri competenti e alla direzione generale dell'Ispra richiamando gli obblighi dello Stato Italiano per la corretta applicazione della Direttiva Comunitaria "Uccelli", visto che l'Ispra ha concesso parere favorevole su questa specie nonostante dichiari di non sapere quanti individui vengono uccisi ogni anno e manchi un Piano di Gestione Nazionale sulla Tortora. La raccolta preventiva di queste ed altre informazioni sulla dinamica della popolazione sono obbligatorie secondo il Piano di Gestione europeo che e' stato redatto gia' nel 2007 e che prevedeva anche l'obbligo di attuare azioni di miglioramento ambientale che pero', sottolinea l'associazione, ancora mancano. Le tortore presenti in questo periodo in Italia provengono in larga parte da popolazioni dell'Europa centrale che sono in declino. Pur ammettendo l'assenza di dati e che "in teoria" per le specie in declino bisognerebbe sospendere l'attivita' venatoria, l'Ispra applica un "principio di precauzione" concedendo la possibilita' di anticipare il periodo di caccia e di abbattere fino a 20 individui nella stagione per cacciatore, senza considerare il fenomeno del bracconaggio, che incide pesantemente sulla fauna. Alcune regioni aprono in anticipo su altre specie in declino, come marzaiola, beccaccino e quaglia, o aumentano i giorni di preapertura. Toscana e Laziohanno assunto provvedimenti per la preapertura in questi giorni, quando per legge il calendario venatorio deve essere varato entro il 15 giugno. Condotta che, denuncia il Wwf, inibisce la possibilita' per le associazioni di presentare ricorsi. In Campania, dove il Wwf e' riuscito in extremis ad intervenire, il Tar ha infatti sospeso l'apertura anticipata. Anche qui pero', come in Abruzzo, nonostante gli annullamenti da parte del Giudice amministrativo a seguito di ricorsi del Wwf negli anni precedenti, "la Regione continua ad approvare atti che violano le leggi nazionali ed europee a tutela della fauna selvatica e degli habitat naturali". L'ultima notizia negativa e' del 28 agosto con l'approvazione, da parte del Consiglio regionale, di una modifica della legge regionale sulla caccia in cui si aumentano tempi, luoghi modi di caccia. Il Wwf fara' richiesta al Governo per impugnare la nuova legge campana dinanzi alla Corte Costituzionale che ha piu' volte ribadito che la disciplina della caccia appartiene alla potesta' legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela di ambiente ed ecosistema e che le regioni possono modificare la disciplina statale solo per alzare il livello di tutela. A partire da oggi il Wwf lancia sui social network gli appelli al presidente Letta e al ministro dell'Ambiente Orlando per dire no alla caccia selvaggia e chiedere alle istituzioni e ai cacciatori il rispetto delle leggi italiane ed europee per la tutela della fauna selvatica e della natura, ricordando loro che e' un dovere ed un obbligo verso l'Europa e la comunita' internazionale. E chiede a tutti di dare il proprio contributo scrivendo su https://www.facebook.com/wwfitalia.

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