Risorse idrocarburifere sufficienti per la domanda di energia mondiale
Roma, 12 feb. - (Adnkronos) - Più o meno diversamente ispirati dalla teoria del picco petrolifero di Hubbert, in anni recenti alcuni studi hanno sostenuto che un drastico e irreversibile calo nella disponibilità dei principali idrocarburi sarebbe imminente, o comunque molto vicino. Passando in rassegna contributi di letteratura specialistica e una serie di dati sullo stato delle fonti idrocarburifere, un 'paper' firmato dallo studioso Simone Pasquazzi -membro del comitato scientifico di Bigtres Network, e già docente di Relazioni internazionali presso la Luiss- pubblicato su www.sicurezzanazionale.gov.it, il sito del Comparto Intelligence, offre una parziale confutazione di questa tesi. Il contributo, inoltre, mostra come in buona parte, anche a prescindere dal petrolio, il pianeta disponga non solo di risorse idrocarburifere sufficienti per la sua futura domanda di energia, ma anche del tempo tecnicamente necessario per far fronte con efficacia, fatte salve adeguate scelte di policy da parte dei governanti, al picco petrolifero e alle sue possibili conseguenze (in termini tanto energetici, quanto ambientali e strategici). Orientarsi in un settore complesso come quello dell'energia può non essere facile, sottolinea il dossier, anche perché non di rado gli stessi scienziati ed esperti di settore possono avere visioni divergenti su aspetti fondamentali perché gli Stati possano prendere (con sufficiente certezza) le loro decisioni. È per questo che il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, proseguendo l'importante processo di mutamento iniziato con la legge di riforma 124/2007, ha deciso di dotarsi, in linea del resto con quanto deciso da analoghe strutture di altri Paesi, di risorse altamente specializzate (tra gli altri) nel campo energetico. "Orientando la propria bussola analitica a medio-lungo termine -si legge nel paper pubblicato sul sito degli 007- e ben al di là dei nostri confini, e pur senza perdere di vista le problematiche energetiche d'interesse per il nostro Paese nel breve periodo, l'intelligence sui temi dell'energia potrà contribuire in maniera determinante a far sì che l'Italia possa, a quanto pare in un futuro non troppo vicino, salutare senza troppe difficoltà il declino dell"oro nero', attrezzandosi per tempo a quello che sarà, seppur presumibilmente in modo non repentino, un cambiamento di carattere epocale". "Del resto -fa notare lo studio- una 'grand strategy energetica nazionale' è una priorità del sistema-Paese, tanto più in uno Stato importatore come l'Italia; qualcuno pareva averlo capito già alcuni anni prima che la teoria di Hubbert venisse formulata, ma i nostri decisori sembrano esserne divenuti del tutto consapevoli solo negli ultimi anni". "L'auspicio -si legge nella conclusione dello studio- è che questa consapevolezza, testimoniata di recente dalla Strategia Energetica Nazionale (Sen), possa aumentare in futuro, e soprattutto essere sempre ben tradotta sul piano politico".