Il politologo

Luca Ricolfi, la sua guida alle elezioni: "Votate per l'avversario del partito che odiate di più"

Matteo Legnani

Un gran casino. Così, in parole povere, il politologo Luca Ricolfi descrive il quadro con il quale domani la maggior parte si recherà a votare. A parte i militanti e coloro che sono apertamente schierati, "mai come prima di queste elezioni la gente mi è sembrata smarrita". E su Il Messaggero, Ricolfi suggerisce una sua guida al voto costruita attraverso una tavola rotonda attorno alla quale piazza i quattro maggiori partiti: Movimento 5 Stelle, Pd, Forza Italia e Lega. Nello schema, i 5 Stelle siedono di fronte a Forza Italia e la Lega di fronte al Pd. Ricolfi sostiene che proprio queste coppie di partiti sono assolutamente incompatibili: ovvero, chi non può soffrire i 5 Stelle si troverà (o "dovrà" secondo il politologo) votare per Forza Italia. E chi non può soffrire il Pd si troverà (o dovrà) votare per la Lega. Perchè tra queste coppie di forze politiche c'è totale incompatibilità sulla quasi totalità dei temi: dall'Europa all'immigrazione, dalla sicurezza alle tasse. Cioè, continua Ricolfi, più che votare per un partito, dobbiamo identificare quello che riteniamo dannoso per il Paese. E in base a ciò, votare per il partito che non potrà mai allearsi con quell'altro, in uno scenario post-elettorale che, con ogni probabilità, obbligherà a intese politiche per la formazione di un governo. Leggi anche: Ricolfi asfalta Renzi e centrosinistra: "Penosi i suoi tentativi coi 'cespugli'"