Finiti malissimo

Elezioni 2018, il disastro di Matteo Renzi, Pd ai minimi storici. "Non saremo la stampella dei nemici"

Giulio Bucchi

La domenica nera di Matteo Renzi, più nera ancora di quella del 4 dicembre. Le politiche 2018 segnano la fine del "suo" Pd: secondo i primi exit poll Opinio per Porta a porta il principale partito del centrosinistra crolla tra il 20,5 e il 23,5%, lontano 7 punti dal Movimento 5 Stelle primo partito d'Italia e con una manciata di punti di vantaggio su Forza Italia e Lega. Sommato i pur deludenti Liberi e Uguali (tra il 2% e il 4%), Renzi è sprofondato intorno al 25% di Bersani nel 2013. Altro che 40% delle Europee 2014. SPECIALE ELEZIONI: Exit poll, botto M5s. Guarda tutti i risultati "Se fosse il risultato finale, sarebbe un risultato negativo, passeremmo all'opposizione", ammette il capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato, ai microfoni di Bruno Vespa a Porta a porta. Renzi è chiuso nel suo quartier generale di Firenze e finora non ha rilasciato dichiarazioni. Ha parlato invece Gennaro Migliore, al Tg3, e le sue parole suonano tragicomiche: "Non faremo alleanze, né saremo le stampelle di forze avversarie con cui ci siamo battuti in campagna elettorale". Stampella: a questo si è ridotto il Pd che fino a pochi mesi fa ripeteva a mezzo stampa di essere il principale partito italiano. L'appuntamento per tutti i big, dal segretario Renzi al premier Gentiloni, è al Nazareno nel cuore della notte.