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Di Maio e Salvini, Luttwak fa festa: "Altro che populisti, chi hanno punito davvero gli italiani"

Giulio Bucchi
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Il trionfo di chi vuole cambiare rotta. Per Edward Luttwak le elezioni del 4 marzo in Italia non segnano la vittoria del "populismo", ma la "la fine del perbenismo buonista e l'inizio della chiarezza sui confini e sull'ordine pubblico". Il politologo americano spiega al Messaggero cosa ci attende nei prossimi mesi e soprattutto le chiavi di un risultato storico: "Gli elettori hanno detto che vogliono uno stop all'immigrazione, punto e basta, e visto che i partiti tradizionali non hanno saputo ascoltare la loro richiesta, loro sono andati a votare le forze che si dimostravano più attente alla loro richiesta". Leggi anche: "Vi dico chi è veramente Di Maio", Renato Farina spietato Una richiesta in linea con quanto accaduto, in parte, anche in Inghilterra, in Germania, in Spagna, in Francia. " solo la cecità dei governi buonisti ad aver ostacolato fino ad ora misure risolutive nei confronti dell' emergenza immigrazione. In Italia il problema è aggravato dalla presenza del Vaticano e di un Papa ideologo e irrazionale". Il paragone tra Donald Trump, grillini e leghisti è quasi automatico. E Luttwak spera che il governo che verrà copi qualcosa all'amministrazione americana, dalla "riforma fiscale che abbassi l'imposizione per i cittadini" alla stretta sulla immigrazione ("già iniziata ad affrontare con Marco Minniti").

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