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La crème del cinema italiano sconfitta da Ted, l'orsetto scopatore

Da Bellocchio a Bertolucci passando per Virzì, gli autori impegnati tutti nelle sale. Ma il film più visto è una commedia demenziale

Roberto Procaccini
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  Un orsetto drogato, goliarda ed erotomane tiene in scacco il meglio del cinema autoriale italiano. Le riflessioni sulla società e sui vizi surclassate da un pupazzo, per di più digitale, che soffre della sindrome di Peter Pan. Il passare delle stagioni è ciclico: dopo l'estate, c'è l'autunno. E ciclico è pure l'impegno dell'intellighenzia italiana: l'autunno, ineluttabilmente, diventa impegnato. E' l'autunno caldo. Peccato che gli italiani, invece, vogliano ridere. La mejo gioventù - Nelle sale c'è il maestro Bernardo Bertolucci con Io e Te, opera sull'adolescenza, il rapporto tra fratelli etc. etc. Distribuito in 250 copie, ha raccolto nel primo giorno di programmazione 42mila euro. Va un pochino meglio Viva l'Italia di Massimiliano Bruni (72mila euro incassati, ma con il doppio delle copie in distribuzione), che però è una commedia. Il Comandante e la Cicogna di Silvio Soldini, che è in giro da più tempo, non decolla: 470mila euro complessivi. Chi c'è nelle (o è appena uscirto dalle) sale italiane in questo periodo? Una cifra di nomi, di quelli pesanti. Dal festival di Venezia sono venute la Bella Addormentata di Marco Bellocchio (poco più di un milione, malgrado il corredo di polemiche sul fatto che trattasse il tema dell'eutanasia) e E' stato il figlio di Daniele Ciprì, tragicommedia grottesca che dipinge l'avidità di un'Italietta pronta a monetizzare su tutto. Reality, riflessione sulla società dello spettacolo (e sui suoi effetti sulla gente comune) di Matteo Garrone, quello di Gomorra, è fermo sul milione e 400mila euro, mentre Il rosso e il blu di Giuseppe Piccioni, opera sulle condizioni dell'istruzione italiana nel microcosmo di una scuola della periferia romana, non va oltre un milione e duecentomila malgrado Riccardo Scamarcio. Tutti i Santi Giorni del livornese e sempre in voga Paolo Virzì gira sul milione e quattrocentomila euro. Francesca Comencini con il suo Una Giornata Speciale è ferma ad appena 200mila euro di incassi.   Il mattatore - Alla luce degli incassi dei grandi autori del cinema italiano, diamo un'occhiata al leader indiscusso delle sale: Ted di Seth MacFarlane. Cioè un film comico scritto e diretto da uno che viene dal mondo dei cartoni animati (i Griffin, American Dad, Cleveland). Un'opera surreale, politicamente scorretta, a tratti demenziale, spesso volgare anche se non farcita di nudi. La trama del film? Un ragazzino di Boston riceve in regalo per Natale un orso di peluche. Prega che il pupazzo si animi e il miracolo si avvera: prende vita. I due cresceranno insieme, e diventeranno insieme dei nullafacenti viziosi. Poi il plot prende una certa piega e tocca anche un pochino la questione della maturazione e dell'amicizia. Ma sempre con l'obiettivo di far ridere. Piace al pubblico italiano? Tanto. Ted, nelle sale italiane dal 4 ottobre, ha incassato quasi 9 milioni di euro. Terribilmente di più di tutti i pistolotti sul nostro Paese che i cineasti italiani hanno deciso di regalarci per il weekend. C'è poco da fare. Se il mercato dà segnali, questo è chiarissimo. I registi italiani imparino la lezione dell'orsacchiotto.  

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